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VIENI QUA...NON TI FACCIO NIENTE!

Post n°4248 pubblicato il 22 Aprile 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

Abbiamo il potere di creare discussioni e contrasti sempre e comunque. A Londra è nato uno scontro piuttosto animato, su un problema molto particolare e sensibile: si litiga se dare un schiaffo a un bambino, da parte del genitore, sia o meno un reato. Intanto e per essere in tema, in Scozia e in Galles, questa situazione è vietata per legge, ovvero, i bambini non possono essere schiaffeggiati nemmeno dai genitori. Su questa posizione delle due importanti regioni della Gran Bretagna, anche a Londra si pensa di introdurre lo stesso reato perseguibile a norma di legge. Lo scontro è tra il segretario di stato del Regno Unito che sostiene fermamente il diritto dei genitori di schiaffeggiare i figli quando v'è la necessità e Dame Rachel de Souza, esperta degli indipendenti  del governo di Londra, per i diritti dei bambini: "Detesto assolutamente e sono contraria alla violenza di qualsiasi tipo contro i bambini". Beh, c'è materiale a sufficienza perché lo scontro politico si accenda e divenga verboso e perentorio. Il Segretario di Stato Zahawi è convinto che vi sia una importante differenza tra una "pacca" o un buffetto sulla guancia e una violenza vera e propria da parte dei genitori: in tal caso la legge inglese prevede già questo reato e lo punisce duramente. Fronte aperto e profondo, si discute  molto e credo che si debbano anche intendere sul reale significato di mollare un ceffone o schiaffo pesante o se sculacciare, dare una pacca da qualche parte, ma in maniera certamente leggera. Insomma, esasperare i toni non serve, non tutti gli stati europei sono allineati per le punizioni corporali sui bambini: 34 stati sono per un completo divieto di toccare i bambini, altri invece tra cui l'Italia, questo divieto specifico non esiste, ovvero entra in vigore come in Inghilterra, solo se è violenza vera e propria contro un bambino. Pertanto e concludo: come facciamo a stabilire quanto possa essere violento un ceffone o una sculacciata? Discussione aperta... 

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 22/04/22 alle 10:17 via WEB
Ecco appunto: i tempi cambiano e le necessità vanno riviste. Ne abbiamo prese tutti di legnate, cinghiate e ceffoni, nessun bambino nel tempo, nel lungo tempo, ha serbato rancore verso i suoi. Crescendo quasi tutti si sono resi conto delle marachelle più o meno gravi e quindi riconoscono che hanno meritato pienamente il castigo manesco. Orbene, i tempi attuali sono molto chiari: la violenza sui piccoli in tutti gli stati occidentali, viene riconosciuta come reato gravissimo e punibile. Oggi invece si discute in alcuni stati, se rimanere osservatori nel caso in cui si proceda da parte dei genitori, in rimbrotti verbosi, sculacciate non pesanti e qualche buffetto teso a far intendere lo sbaglio del piccolo. Pertanto, in Inghilterra si sta decidendo se omologarsi alla Scozia e al Galles, punendo comunque anche il semplice buffetto, oppure lasciare libero il genitore di intervenire alla bisogna con interventi "tangibili" ma no violenti. Ovvero, una patria potestà in grado di educare e formare il bambino senza essere violenti...seppur maneschi. Buondì Vince.
(Rispondi)
 
 
Vince198
Vince198 il 22/04/22 alle 10:53 via WEB
Tutti maestri.. Mah! Ad es. in Svezia se provi a dare pubblicamente uno scappelloto a un ragazzino che scalcia e non vuole ragionare, ubbidire, il genitore che si azzarda finisce dritto in galera. Sarà che sono "vecchia scuola" eppure esistono casi in cui, se non si riesce a far ragionare un capoccione, uno scappellotto sulle natiche non è poi così dannoso. Bisogna essere fortunati: avere figli ragionevoli è un pregio, ma se sono "capatosta" si può e si deve provare a ragionare, però c'è un limite a tutto. Molti non hanno così tanto tempo disponibile, specie se si lavora etc.
(Rispondi)
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 22/04/22 alle 11:20 via WEB
La Svezia infatti fa parte dei 34 paesi occidentali in cui vige la categorica norma che i bimbi non si toccano nemmeno con...un fiore. Il punto è molto chiaro: anche a voler tenere in vigore la patria potestà dei genitori, chi dovrebbe controllare che il buffetto dato senza violenza, sia contestabile o meno? Deve parlare il bambino e riferire? Cioè, come si accerta la violenza? Servono testimoni attendibili: una persona che per strada ti vede dare lo schiaffo e chiami un poliziotto per riferire? Insomma la delicata situazione è molto particolare e si presta a tante interpretazioni. Ciao Vince.
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 23/04/22 alle 07:19 via WEB
Hai ragione, è difficile dipanare questo tipo di "matassa": alla fine ci vorrebbe un pò di buona volontà da entrambi le parti e probabilmente si arriverebbe ad un compromesso accettabile. In verità, quando scrissi di legnate prese dai miei, le ho pure prese dai miei fratelli maggiori e anche dalle mie sorelle quando sono stato bambino. Tutti a rifarsi su me perchè i nostri vecchi sono stati spesso molto incisivi..
É questo ultimo andazzo che mi ha incattivito, pur avendo io responsabilità dirette. Quando sono arrivato agli anni a due cifre, fra i 16 e i 20anni tuttavia, non ho reso la pariglia quando in famiglia a volte ci si guardava in cagnesco per motivazioni a volte risibili. Ho frequentato ad iniziare dai miei 12 anni palestra e più tardi il tae kwon do (sport popolare coreano che assomiglia al karate) per tanti anni e questa frequentazione alla fine m'è servita non certo per andare in giro ad attaccar briga, al contrario per scaricare certe mie tensioni quando si accummulavano. Ho imparato a dominarmi e da allora mi trovo bene nel ragionare su qualsiasi ipotesi che farebbe incavolare chiunque. É probabile che certa mia calma faccia innervosire altri, non certo il sottoscritto. Comunque, per dirla in breve, paese che vai, usanze che trovi. In Svezia non sono mai stato, ho girato molti paesi Ue, son stato in medio oriente e in questi ultimi luoghi hanno usanze molto "pratiche", dire vecchia "scuola" nostra .. ahahaha .. Buon sabato a te ^______^
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monellaccio19
monellaccio19 il 23/04/22 alle 08:04 via WEB
Quando la testa funziona, non si fanno molte cazzate e le scelte di vita sono più attente, ragionate e mirate. Quello che abbiamo "subito" da piccoli, all'epoca era normale amministrazione, non v'era nessuno che giudicasse e/o criticasse l'operato dei nostri genitori. Col tempo, le nostre menti si aprivano e avemmo (abbiamo) il coraggio di riconoscere che la nostra educazione, i nostri principi in fondo devono essere riconosciuti a una formazione ferrea e giusta dei nostri genitori. Il tempo è cambiato, ma se dobbiamo respingere la violenza e la severità dovuta in certi casi ai bambini piuttosto capricciosi, allora è necessario comprendere come fare OGGI a insegnare loro etica e morale, per entrare in una società moderna che richiede valori e rispetto. Sereno e piacevole w.e. Vince.
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 23/04/22 alle 09:30 via WEB
"Una società moderna che richiede valori e rispetto.." Un concetto del tutto condivisibile, però mi chiedo quale sarebbe una società con simili pregi? Non ne vedo in giro in modo esaustivo, ergo più tempo passa e più resto dell'idea che l'antico detto di Plauto "homo homini lupus" non solo non è stato smentito ma vige, spesso e volentieri in modi poco garbati, quando molto violenti. Direi che bisognerebbe iniziare tutto daccapo, però il tempo non lo permette. Crescere i propri figli all'insegna delle regole - minimo - del rispetto e della lealtà ebbene, oggi se ne vedono i frutti .. molto, molto insufficienti. Non mi dilungo in quest'ultima affermazione perchè la "casistica" è veramente immensa. Buon sabato a te, amico mio!
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 23/04/22 alle 09:41 via WEB
Infatti e molto semplicemente, ti chiedo se vi sono genitori pressanti e attenti ai loro figli, affinché assumano e recepiscano i dovuti ed essenziali insegnamenti. Che educazione può ricevere un figlio se un padre mena l'insegnante che lo ha redarguito? E un padre che mena l'allenatore della squadra di calcio perché ha sostituito il figlio, che cosa insegna al figlio? Posso continuare all'infinito mio caro...... Bye Vince.
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 23/04/22 alle 10:08 via WEB
Appunto! Un caso non proprio così comune serve lo stesso a rivelare quello che hai ben espresso. In questo caso il mio detto "homo homini lupus" è storpiato da un troglodita ignorante, convinto che il proprio figliolo sia "er mejo der pretorio" e che il coglione sia l'insegnante. Neanche cerca di appurare, parte lancia in resta etc. etc. Pensa che il sottoscritto, quando - tanti anni fa - è andato al ricevimento dei professori dei miei figli, ascoltate le motivazioni, in alcuni casi ha fatto l'esatto opposto: ragionato con loro su certe "cretinate" che i professori avevano evidenziato. Una volta mi sono trovato all'uscio un sottufficiale dei carabinieri perchè mio figlio era su un motorino insieme ad un suo compagno di scuola, facevano evoluzioni e cavolate varie con il rischio di fare qualche incidente.
L'ho cazziato: "a 15anni - gli dissi - dovresti usare meglio i tuoi neuroni". S'è ravveduto, anche perchè a sua madre per poco non è preso un colpo alla vista del sottufficiale CC che ha riferito quella faccenda! Troppo attaccata lei a tutti i ragazzi, facile ad emozionarsi.. Ti ri-saluto ^__________^
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 23/04/22 alle 12:04 via WEB
Le madri, come sempre, sono le più sensibili e le più preoccupate per i figli. Oggi i genitori hanno sempre meno tempo per interessarsi ai figli: contatti e relazioni sono sul filo del...nano secondo, non c'è tempo per confrontarsi e...tempus fugit. Questa mancanza di rapporto che è la base di un buon feeling tra genitori e figli, è una delle cause più ricorrenti per l'assenza di condivisioni. Ciao.
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