Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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LA MUSICA NON HA MAI FATTO MALE...ANZI!

Post n°5185 pubblicato il 19 Luglio 2025 da monellaccio19
 
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Quante volte vi siete detti: "Ormai è troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo", ebbene sappiate che studi su studi lo confermano: suonare uno strumento musicale non è solo un passatempo piacevole, è un vero e proprio elisir di giovinezza per il nostro cervello! Avete capito bene, imbracciare una chitarra, sedersi al pianoforte o anche solo soffiare in un flauto dolce può frenare il declino cognitivo e, udite udite, aiutarci a percepire meglio il parlato anche in età avanzata. Riflettete: quando suonate, il vostro cervello fa un lavoro incredibile. Coordina mani, occhi, orecchie, legge le note, interpreta il ritmo… è una palestra super completa che tiene la mente allenata e la protegge dal "sovraffaticamento" legato all'età. È come dare una bella rinfrescata al vostro processore interno! Avete un vecchio strumento impolverato in soffitta? Tiratelo fuori! Avete sempre sognato di imparare a suonare qualcosa? Questo è il momento perfetto! Non importa se non diventerete dei concertisti famosi, l'importante è divertirsi e dare un bella scossa al vostro cervello. Che aspettate? Armatevi di note e buon umore! Il vostro cervello vi ringrazierà (e magari farete anche un po' di sana invidia ai nipotini!). Vi esorto e vi sollecito con cognizione di causa: parlo per esperienza personale e vi posso garantire che i risultati sono quelli descritti. Io, per esempio, ho messo in pratica per anni questa scelta musicale, sono un ragazzo anziano e suono due strumenti: il clacson della macchina e i citofoni in genere. Provare per credere.

 
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UN UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE NIENTE A NESSUNO

Post n°5184 pubblicato il 17 Luglio 2025 da monellaccio19
 
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Il Presidente Trump, noto per le sue posizioni decise in politica estera e commerciale, ha un'altra battaglia personale che gli sta particolarmente a cuore: quella contro l'aspartame nella sua amata Coca-Cola! Mentre il mondo si preoccupa di dazi e accordi internazionali, lui si concentra sulla sua bibita preferita, desideroso di sorseggiarla con meno dolcificante artificiale e più zucchero di canna, proprio come fanno in Messico.  La sua passione per la Coca-Cola, in particolare, è leggendaria: si dice che ne beva quantità industriali, trovando in essa la sua felicità liquida. Ed è proprio questa devozione che lo avrebbe spinto a un vero e proprio "ordine" per modificare la ricetta di una delle bevande più iconiche al mondo. Immaginate la scena: il colosso Coca-Cola che si confronta con la richiesta di un Presidente ossessionato dalla sua bibita! Ma la vera chicca, che aggiunge un tocco di assurdità degna di una sitcom, è il famoso pulsante rosso sulla sua scrivania. Non per lanciare missili, né per chiamare i suoi consiglieri, ma per ordinare la sua adorata Coca-Cola. Un sistema degno di un re o forse di un bambino molto viziato, che testimonia la sua determinazione nel godere della sua bibita preferita in ogni momento. Insomma, tra dazi, muri e tweet, non dimentichiamo che la vera battaglia personale di Donald Trump è stata per una Coca-Cola più "naturale". Un uomo, una bevanda, un pulsante. Che dire, un vero esempio di priorità! Beh...ci è riuscito: la CocaCola cambierà la ricetta anche in America. Raga' "Belli Capelli" è forte. Non dite che non vi abbia avvertito!

 
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IL TEMPO CHE NON PASSA MAI!

Post n°5183 pubblicato il 15 Luglio 2025 da monellaccio19
 
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L'ascensore: una capsula del tempo, non solo un mezzo per salire e scendere, ma un vero  e proprio laboratorio di sociologia spicciola. Il dramma si realizza quando sei dentro e c'è un'altra persona:  sguardo basso, magari un'occhiata fugace al soffitto, un po' come se il destino dell'universo dipendesse dalle macchie sul pannello. E poi il silenzio, quel silenzio imbarazzante che ti fa sentire ogni singolo battito del tuo cuore, ogni fruscio dei vestiti, persino il rumore dei tuoi pensieri che urlano "Perché non ho preso le scale?!". La corsa contro il tempo per premere "Chiudi porte" prima che l'inquilino del quinto, quello che saluta sempre troppo forte o che ti racconta la trama dell'ultima serie TV, si catapulti dentro. È un istinto primordiale, la sopravvivenza della specie in miniatura. Se ci riesci, un piccolo, glorioso trionfo personale. Se fallisci, preparati a quei dieci secondi di purgatorio sociale. L'ascensore, quella scatola metallica sospesa tra piani e destini, è un palcoscenico quotidiano delle nostre piccole, involontarie performance sociali. Insomma, l'ascensore non è solo un mezzo di trasporto, è un'esperienza formativa accelerata sulla sopportazione, la gestione dello spazio personale e l'arte di sembrare impegnati col telefono per evitare ogni contatto visivo. L'ascensore, in fondo, è una di quelle piccole, grandi commedie quotidiane che ci uniscono tutti.   Che sia la disperata corsa al "chiudi porte" o l'imbarazzante silenzio rotto solo da un colpo di tosse, ci troviamo tutti a recitare la nostra parte in quel breve, intenso atto.

 
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INTERVENIRE ORA O MAI PIU'

Post n°5182 pubblicato il 13 Luglio 2025 da monellaccio19
 
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La denuncia della dott.ssa Tomasini, ripresa da "Fanpage.it", sull'ipersessualizzazione precoce delle bambine e la riduzione del periodo dell'infanzia, è un grido d'allarme che merita la massima attenzione. L'idea che la normale maturazione del corpo femminile non sia più accettata e che si tenda a forzare le tappe naturali della crescita, è agghiacciante. Il riferimento ai bikini con il reggiseno imbottito per bambine non è un dettaglio da poco: è il simbolo tangibile di una tendenza che spinge le più piccole verso un'immagine artefatta e precoce di femminilità, rubando loro l'innocenza e la spensieratezza proprie dell'età. Questa accelerazione forzata verso l'età adulta, spesso dettata da logiche di mercato e da modelli culturali distorti, ha conseguenze nefaste. Espone i bambini e le bambine a pressioni e aspettative che non sono in grado di gestire, alterando la loro percezione di sé e del proprio corpo.  Non possiamo accettare passivamente una "modernità" che, in nome di un presunto progresso, calpesti i diritti dei minori a una crescita serena e autentica.  Un periodo cruciale per la costruzione dell'identità, il gioco e l'apprendimento spontaneo.  La battaglia contro questa "società malata" non è solo della dott.ssa Tomasini, ma di tutti coloro che credono nel diritto dei bambini a essere semplicemente bambini.

 
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BELEN E LA SUA..."MASCHERA DELLA PASSERA"

Post n°5181 pubblicato il 11 Luglio 2025 da monellaccio19
 
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La Belen nazionale non si smentisce mai. Quando pensi che abbia tirato fuori l'ultima trovata per far parlare di sé, eccola che ti piazza la "mascherina" intima! C'è chi si fa la maschera al carbone, chi all'argilla, e lei? La maschera vaginale! Genio o disperazione? Forse un po' di entrambi. Ormai il sipario mediatico è una corsa a chi spinge l'asticella più in là. Non basta più la posa sensuale, l'outfit succinto o la dichiarazione piccante. Bisogna andare oltre, spingersi dove nessuno ha osato prima, anche a costo di far storcere il naso a qualcuno. Belen sa come mantenere la sua corona. Quando il rumore di fondo inizia a farsi troppo forte, lei tira fuori dal cilindro non il coniglio, ma... beh, la maschera. E noi, come pesciolini all'amo, ne parliamo, ne discutiamo, la "perculiamo", la osanniamo. L'importante è che se ne parli, giusto? E in questo, Belen è sempre una maestra. Intanto c'è un'altra vippona pronta alla immediata risposta "ad hoc": "la maschera del k***o", o se preferite la "maschera ad capocchiam". Insomma per colore che abbiano la faccia...prestante!

 
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