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Italiani: La situazione degenera e si fa seria! E' da tanto ormai che siamo bersaglio facile per gli altri, con la storia di pizza, mandolino e O' sole mio, non solo siamo sotto "cura" ma il tempo non depone affatto a nostro favore. Siamo campioni di calcio in Europa e sappiamo cosa gli inglesi abbiano detto di noi: peste e corna. La nostra corazza dell'indifferenza, ha lasciato scivolare via le insinuazioni e voltandoci, abbiamo strusciato i piedi scuotendo la polvere dalle scarpe, li abbiamo lasciati borbottare sapendo cosa valgono le bugie e le insinuazioni. In occasione delle gare di Bridge per la qualificazione al Campionato Europeo del 2022, già è scoppiata una grana che ci coinvolge: "Non vogliamo giocare contro l'Italia perché barano al gioco". Scozzesi e Gallesi per primi, ma poi si sono aggiunti Lituani, Lettoni, Ucraini, Sloveni; hanno infuocato l'ambiente seminando confusione e offendendo la nostra nazionale di Bridge. Il nostro campione più valente è Fulvio Fantoni, uno che da ragazzino era un gran giocatore: il tempo e l'esperienza hanno fatto di lui un gran campione. Orbene, nel 2014 accadde durante il campionato europeo, che giocando in coppia con un altro nostro giocatore, fu lanciata contro i due, la pesante accusa di aver barato durante il gioco. La situazione precipitò e pare che la "mossa vincente" fosse la disposizione delle carte sul tavolo. Niente cenni, niente occhiate e/o gesti sospetti, solo ponendo le carte in un certo modo, v'era un linguaggio tra i due che si scambiavano notizie riguardanti il gioco. Beh, la Lega Europea aprì una inchiesta, un professore studiò le carte sul tavolo e affermò ciò che si sospettava. Si finì davanti ad un giudice per la pesante accusa e in sede di appello nel 2018, i due giocatori furono assolti. Caso chiuso? Macché, il fuoco ha covato sotto la cenere e al momento opportuno...tac...è tornata a galla la storia. Non si sa come andrà a finire: la nostra lega sta muovendo mari e monti perché non salti il campionato e non si tenga la nazionale italiana fuori dai giochi solo per prese di posizioni ardite e azzardate. Resta solo il rimpianto di una "etichetta" che non riusciamo a scrollarci di dosso: avremo i nostri difetti, saremo fantasiosi e divertenti, avremo tante buone qualità come del resto tutti al mondo, ma puntare sempre noi, è ormai uno sport che dovrebbe rivedere le sue regole: non si può accusare anche dopo aver avuto ragione dal tribunale internazionale e senza altre prove a carico. E' vero che ci frega sempre la solita vecchia barzelletta che iniziava con: "Ci sono quattro amici: un italiano, un francese, un inglese e un americano che...". Quanti punti ci ha fatto perdere questo genere di barzelletta. Però quante risate con gli italiani che alla fine sputtano sempre gli altri!