Vince198 il 10/04/22 alle 16:04 via WEB
Seguo i campionati di F1 fin da ragazzino, al tempio insieme al mio papa. Correvano gli anni'60 e avevamo la tele che trasmetteva in bianco e nero. Guardando le cronache degli anni '50, purtroppo molti piloti sono morti "arrostiti" o per ferite troppo gravi per essere curate con esito positivo dal momento che i sistemi di sicurezza furono molto approssimativi. Quello che hai scritto tu,con ottime ragioni, è il risultato di ricerche che, in alcuni casi, sono state riversate nei veicoli da strada. Giusto per dirne una, le tute e le sottotute dei piloti sono fabbricate in Nomex, un materiale speciale che protegge dal calore per qualche decina di secondi, il tempo di saltare giù dall'auto. Ai primi anni'50 i piloti sembravano, per il loro abbigliameto, degli azzimati frequentatori di circoli di golf, oggi ovviamente la situazione è come l'hai descritta tu: avranno le mutande corazzate per non rovinare i .. gioielli e l' "attrezzo" .. ahahaha..
Ma spesso non bastano le protezioni! Basta ricordare nella primavera del 1994 a Imola gli incidenti dell'austriaco Roland Ratzenberger e di Aurton Senna da Silva: tutti e due deceduti per ferite gravissime riportate in incidenti, non per incendio della loro auto da corsa. Te lo ricordo perchè quel fine settimana di aprile 1994 avrei dovuto essere ad Imola ma, avuto dei contrattempi, dovetti rinunciare.
Se poi pensi che la benzina che usano le auto di F1 niente a a che fare con quella di cui ci approvvigioniamo noi per i nostri veicoli in quanto il suo prezzo al litro è superiore ai 250€ per caratteristiche antidetonanti e di prontezza di accensione, allora comprendi ancor meglio che se un sebatoio di quelle auto (fatto raro per come sono costruiti ma non impossibile) prendesse fuoco, la rapidità di accensione limiterebbe molto il tempo di uscita dall'auto del pilota. Se hai notato oggi per uscire dall'auto devono togliere il volante, arrampicarsi sull'Halo (che protegge il pilota in caso di cappottamento) e venire fuori, allora i rischi sono elevatissimi. Se poi restsa dentro con l'auto capovolta.. Facciamo corna e oggi "brindiamo" (uso il plurale maiestatis perchè non tutti gli italiani sono ferraristi) alla vittoria del monegasco Leclerc. A me è molto simpatico, sia lui che Sainz (figlio d'arte: suo padre ha vinto campionati mondiali di Rally), mentre l'olandese volante lo trovo un pò "sostenuto", anche troppo. Il più posato, anche snob, di tutti per me è il caraibico Lewis Hamilton, però bravo ... anzicheno!
Alla prossima, Vince ^____^
(Rispondi)
|