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Questi ultimi due anni, a causa del covid, hanno dato solo il colpo di grazia alla scuola italiana e agli studenti. Quindi nessuno attribuisca responsabilità all'epidemia che subiamo ancora, la verità è che i limiti della nostra scuola sono i risultati di errori del passato e oggi, sono visibili a tutti ineludibilmente. I primi segnali negativi ci giungono dai risultati degli esami invalsi, cioè quegli esami che parte degli studenti delle scuole medie e superiori (alcune classi) fanno per capire le attitudini e gli orientamenti dei giovani quando dovranno affrontare il mondo del lavoro. Ma anche gli esami di stato, quelli che si chiuderanno a breve, mostrano segni inequivocabili di come siamo messi male: strafalcioni nelle prove orali da far rabbrividire chiunque. Agli orali non ci sono vie di fuga: o te la cavi alla men peggio, oppure, sarà uno scempio. Purtroppo sono ancora tanti i ragazzi che dimostrano limiti pazzeschi al loro sapere e poiché parliamo di esami di stato, ovvero mondo sociale e del lavoro pronti a riceverli, allora dovremmo preoccuparci molto se qualcuno non sappia chi sia Mattarella, o no? Molti dettagli sono trapelati dalle sedute di esami orali in presenza di commissioni formate da un presidente esterno e da insegnanti degli stessi ragazzi. Non so cosa abbiano provato (imbarazzo?) quando sono state riferite risposte incredibili. Mussolini? Un comunista sfegatato e decapitato in piazza! La Segre? Perseguitata perché di colore. Il buon vate D'Annunzio? Un ...estetista, mentre l'olocausto è stato opera dei Russi! Insomma, perla dopo perla, abbiamo avuto un esempio di come siano andate le cose e francamente siamo dispiaciuti e poco fiduciosi su questi ragazzi che non ne verranno mai fuori: i loro limiti sono di cultura generale e sono eloquenti proprio perché non si possono ignorare. Pare che un insegnate abbia zittito uno studente che abbia riferito che la sede della comunità Europea fosse a Bruxelles in Belgio: "Ma che dici? Bruxelles è la capitale del Lussemburgo!". Beh allora siamo all'ammazzacaffè se anche un insegnante conosce perfettamente la geografia. Forse non ha tutti i torti il povero ragazzo che ha indicato il Giacomino nostrano (Leopardi) come autore de "L'Infinito", citando i versi: "Sempre caro mi fu quest'ermo colle e...". Nell'argomentare sulla "siepe", l'ha definita...un comune cespuglio posto là a impedire la visuale. Scuola: se non si cambia subito, so' caxxi!!!!