..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti. I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Correva l'anno 1963 e Gino Paoli cantava quello che è ritenuto il suo più grande successo: “Sapore di Sale”. Molti all'epoca pensarono fosse stato ispirato e composto per una donna, presumibilmente la Stefania Sandrelli con la quale all'epoca, aveva un rapporto molto intimo. In realtà come ammesso da Paoli in una sua intervista, la canzone nacque in un luogo della Sicilia, in prov. Di Messina vicino a capo D'Orlando, Borgo San Gregorio: un paesino piccolo e grazioso, non certamente meta di grande turismo e piuttosto riservato. “Ebbene questo brano, magico, morbido, lento, sognante, di uno dei poeti della canzone italiana, diventato emblema e cult di un’epoca, fu scritto pensando al borgo San Gregorio, a questa spiaggia di piccole pietre smussate e rotonde, a questo mare cristallino”. Questo passo riportato da un articolo della giornalista Susanna La Valle, la dice lunga sul borgo che affascinò Gino in quei primi anni '60: si trattenne volentieri in quel luogo di pescatori perché affascinato, innamorato, sedotto dalla costa e del mare che ricordava quello dei Caraibi. “Tutto è giocato sui profumi, sui sapori, sui colori e le sensazioni. La sua donna in questo pezzo diventa un tutt'uno con il sapore del mare e del sale, ne assorbe l’essenza compenetrandosi in questo luogo d’idillio sensuale e materico”. La giornalista La Valle ha ripercorso quei luoghi magici che illuminarono Paoli e ha voluto vivere la spiaggia e il paese indicati dallo stesso cantautore. “ Qui è il tempo dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale”. Già, come si fa a scrivere questi versi e tutto il testo della canzone in una città, una grande città metropolitana? E' evidente quanto il Borgo di S. Gregorio abbia influito sulla fantasia di Gino Paoli e sull'onda delle sue emozioni provate in loco, abbia scritto il brano che ha fatto sognare tante generazioni.
Lo sapevate che l'inno nazionale italiano e Sapore di Sale di Gino Paoli hanno la stessa metrica e quindi si possono cantare le parole dell'una sulla melodia dell'altra? Provateci! Seguitemi per tante altre informazioni completamente inutili.
Penso siano rimasti pochi,oggi, i luoghi di mare, dove le spiagge potrebbero ancora ispirare un Gino Paoli di oggi, ammesso che ci sia. Altri tempi, altro mare, magari lo stesso mare per anni, ma l'aria che si respirava allora se n'è andata col tempo, col cemento che ha mortificato le coste, cogli stabilimenti balneari, che hanno cancellato la poesia di quel mare cristallino, profumato di quell'odore tipico, che oggi il mare non ha più.Oggi il mare è la bagarre più assoluta dove il divertimento a tutti i costi deve esserci, dove lo sfoggio di nudità più o meno gradevoli alla vista va alla grande e certi luoghi sono diventati pure la certificazione ufficiale ad una certa appartenenza, costi, quel che costi. Amo il mare, ma sono anni che il mio mare, colla spiaggetta sotto casa, l'lo lasciato ai figli e ai nipoti. Troppo lontano per me da raggiungere ora, e poi troppi ricordi, tanta felicità e tanto amore, che preferisco lasciare là, tra le rocce rosse, i pini che sostituiscono l'ombrellone, la risacca che mi faceva addormentare felice tra le braccia del mio amore perduto, che sapevano di sale, come i suoi baci. Bel post, Carlo. Buona giornata e un sorriso;)
Il mare l'ho sempre amato, ma ho avuto sempre un certo distacco nella frequentazione. Odio il carnaio, odio la confusione e tutto ciò che gravita intorno al business che ormai governa le coste e le spiagge. Inoltre, da quindici anni circa, non ci vado nemmeno per sbaglio, visto che non posso stare direttamente al sole. Sono appena rientrato, come faccio ogni mattina perché lascio la nonna e la bimba alla spiaggia la mattina e torno a riprenderle intorno a mezzogiorno. Mia moglie quando ci va d sola, ci va piedi e si fa una bella passeggiata, la nipotina non ci sta: vuole l'autista NONNO e io faccio la spola. Si stanca la piccola però al mare sfrena come una pazza!!!! Hai ragione, il mare del tempo che fu, era diverso e lo si godeva in altro modo, oggi, irrita e sconvolge per il movimento eccessivo e le "sceneggiate" dei bagnanti...al femminile!
Buon pranzo mia cara.
Sessanta anni fa era il classico villaggio di pescatori: poche anime, pace assoluta, mare da invidiare e costa superba e bellissima. Paoli era lì per fare delle serate e andare via. Fu ospitato in una tenuta di una famiglie benestante del posto, si trattenne quasi un mese. Con quel mare sotto gli occhi, i suoi profumi, le sue spiagge e le pietre levigate e colorate, non poté che scrivere un delle più belle canzoni d'amore.
Buona serata Ely.
Vedendo la foto che hai postato fa pensare ad piccolo paradiso terrestre. Il mare oggi è tutta un'altra cosa. Non ho vissuto gli anni 60, ma da quello che leggo o sento il TV, in particolar modo tramite certi film di quell'epoca ne resto affascinata. La sensazione è quella di un Italia felice, a colori, di tempi sereni per tutti. Poi magari chi l'ha vissuta può testimoniare che non era proprio così, però a me trasmette quella serenità specialmente nei giovani. Buonissima giornata a te carissimo monel;)
Beh, gli anni sessanta, tutto il decennio, è il punto focale della mia vita. Ho vissuto quel periodo alla grande: scuola, amici, ragazze, balli e feste in casa, amorazzi ecc.ecc. non ho mai vissuto intensamente un periodo come quello. Una vita sregolata e folle, alla grande. Poi, nel 1966 conobbi mia moglie e cominciai a cambiare, ma lentamente, molto lentamente. La mia "vita" finì nel 1970, quando mi sposai. Non ho vissuto il nero sessantotto e indi poscia i figli dei fiori. IL mio treno era passato e lo presi al volo. Non mi pento di niente: non rimpiango niente e sono felici perché so vivere anche di ricordi.
Bella serata Spiky.
La sentivo canticchiare a mia mamma.. lei era felice io un pò meno... Il mare caro Carlo è stato sempre la mia passione... Non amo la confusione e quindi vado nei periodi meno caotici... Il mare ti da ma si prende ed è per questo che non bisogna mai sfidarlo... Carini i ragazzini del video... Le canzoni di Gino Paoli non fanno parte del mio repertorio musicale.. ma sicuramente è e resterà un grande della canzone Italiana... SerenaGiornata carissimo e buon Weekend ...
Vado a nozze quando parlo degli anni sessanta. Il decennio che più di ogni altro, abbia segnato la mia vita. Potrei scrivere libri perché li ho vissuti alla grande e ho maturato tantissime esperienze che mi hanno segnato nel bene e nel male. Poi, la musica era molto bella, canzoni che oggi i giovani se le possono solo inventare, noi invece le vivevamo perché come diceva la Virna Lisi, nel film "Sapore di Mare", rispondendo a una domanda del figlio giovanotto: "Mah, non sono, ci batteva forte il cuore...".
Bella serata Margò.
Non conoscevo questa storia peraltro molto interessante, pur avendo ascoltato questo brano da ragazzino e averlo canticchiato più volte infinite volte.
Ancor oggi non è venuto meno in me il piacere di ascoltarlo e intonarlo. Anche se le mie intonazioni musicali sono particolarmente .. sballate!!!
Questo brano e "Il cielo in una stanza" assumono particolare importanza nei miei ricordi di giovinezza, di tutte le persone, ad iniziare dia miei amati vecchi, che han fatto parte della mia vita e che per me sono stati un importante "faro" proietato sul m io futuro.
Per la verità non pensavo di arrivare ai miei anni - quelli odierni - con la vita alquanto movimentata da me vissuta, sia per il mio lavoro che nel mondo dei miei affetti. Ho pagato caro certi eccessi che poi si sono riverberati in questi ultimi anni, però non rinnego nulla di quello che ho fatto e se, appunto, tornassi indietro negli anni, farei le stesse cose in tutto e per tutto.
Quello che ho ancora davanti cerco di viverlo nel modo più adeguato alla mia personalità, senza eccessi ma con la massima passione che è nel mio carattere.
Ciao Carlo, questo è un bellissimo post e ti son particolarmente grato per averlo pubblicato. Vince ^_____^
Caro Vince, sei poco più piccolo di me e ovviamente fai parte di chi abbia vissuto la prima giovinezza proprio in quel decennio. Io l'ho vissuto alla grande, coinvolto all'età giusta e sballato come ero, ho maturato tantissime esperienze che hanno segnato la mia vita. Non rimpiango nulla e se potessi anch'io rifarei tutto...eccome!!!! Una vita senza nulla di spiacevole per...erba e/o altro, mai fumato se no sigarette: io le compravo sfuse (allora era consentito). Mi madre mi dava venti lire e ci compravo una nazionale senza filtro (9 lire) e un esportazione con il filtro (11 lire). Poi scoppiò il contrabbando e noi ragazzi si fumava alla grande i marchi del tempo: Marlboro, Camel, Philip Morris ecc.ecc. Noi non abbiamo fatto il sessantotto, non siamo stati figli dei fiori, niente di tutto questo: noi ci divertivamo e basta. nel 1966 conobbi mia moglie e nel 1970 ci siamo sposati. Fine della vitazza!!!!! AhAhAhAhAhAh!!!!!!!
Bella serata Vince.
Al supermercato una nonna chiede alla nipotina "sei sicura che non preferivi andare al mare coi tuoi amici?", le risponde "sì nonna, voglio farti compagnia". Adorabile, oppure qui qualcuno sta investendo alla grande sul regalo per il prossimo compleanno.
Per Gino Paoli quello che viveva in quei giorni lontani nel piccolo borgo di pescatori, era un'avventura meravigliosa che gli faceva tornare sapido ogni attimo trascorso in quel luogo, probabilmente in compagnia di un amore che, all'epoca, è stato grande. E così , di quel tempo meraviglioso del cantautore, a testimonianza indimenticabile, è restata la sua canzone
Sapore di sale.Peccato che certi sapori piuttosto salati,sia pure al mare, non fanno più parte delle nostre diete. Ciao, Carlo. Divertiti!