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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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A volte si leggono notizie e si resta a bocca aperta: talvolta per la gravità di un fatto di cronaca, in qualche caso per l'entità di un avvenimento e molte volte perché la notizia, oltre ai motivi che ho supposto prima, ti lascia basito e senza fiato per poi indurti a dire: "Ora che faccio? Rido o piango?". Credo sia il caso del furto/rapina avvenuto a Verona nel Museo Civico di Castelvecchio. Colpo grosso, molto grosso, se consideriamo che 17 quadri si sono volatilizzati come fossero "acqua fresca" e portati via con un certo comodo, da tre uomini col volto coperto. Un colpaccio che considerati alcuni pezzi pregiatissimi a firma di Tintoretto, Rubens, Mantegna e altri, non potrebbe essere nemmeno quantificato per quanto sia difficile e improbabile dare valore a certi capolavori. Per cui, considerata l'entità del furto, si pensa ad un lavoro su commissione. Se alle spalle di tutto ciò v'è un mecenate o un grosso uomo d'affari, non c'è buco in tutto il pianeta dove potrà trattare una improbabile vendita, quindi una sola destinazione: la sua abitazione fortezza dove conservare il suo "pregiato" bottino. Una conservazione perenne e infinita, dove potrà osservarli da solo o con qualche parente e/o amico e....nessun altro. Allora, un paio di osservazioni: come è possibile che tre uomini armati debbano superare solo una guardia giurata e una cassiera alla fine della giornata lavorativa e fare irruzione in un museo? Questa è la protezione che noi sappiamo garantire alle opere d'arte che non hanno prezzo? Non ci sono soldi, dicono alcune fonti, bene, che si trovino 'sti soldi perché con queste sceneggiate tese a imitare il compianto Mario Merola, facciamo ridere un bel po' di gente in Italia e all'estero. Poi, tu caro committente del furto, avrai una barca di soldi immagino, avrai un caveau a prova di attacco nucleare, ma mi dici che cazzo di seghe mentali puoi farti ponendoti ogni giorno dinanzi a codesti capolavori? Che soddisfazione è avere opere così importanti e godersele da solo o con pochi intimi? L'arte è condivisone collettiva, è ammirare una grande opera con gente attorno e scambiarsi complici occhiate. "Le buone idee sono proprietà di tutti" diceva Seneca. Io modifico un tantino l'aforisma e dico che le grandi opere sono proprietà di tutti...quindi ogni tanto, chiamaci a gruppi di 100 persone alla volte e fai godere anche noi, pezzo di cretino!!!!
N.B. L'immagine rappresenta "La dama delle licnidi" di Rubens. Una delle opere sottratte.
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