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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Apologia della nostra pasta? E perché no? In fondo noi italiani, siamo i maggiori consumatori al mondo con un consumo annuale di 25 kg a testa, siamo i maggiori esportatori di pasta all'estero con una esponenziale progressione che va dal 5% al 58% in sessanta anni. Abbiamo aziende sparse in tutta Italia che costituiscono una eccellenza senza confronti: pastifici antichi che ancora oggi usano tecniche e attrezzature del tempo passato, altri si servono sempre delle stesse macchine per la trafilatura in bronzo, altri ancora si propongono con nuovi formati, insomma, lavorano la pasta come nessuno mai e i risultati li conosciamo benissimo. Da alcuni anni noti chef hanno riconosciuto il valore della nostra inimitabile pasta a tavola e hanno cominciato a includere nelle loro specialità più snob, piatti ben conditi di pasta con proposte originali e intriganti. E la tv? Con le continue assillanti trasmissioni di gare? Tutti chef improvvisati, potenzialmente capaci e pronti ad entrare nel magico mondo della gastronomia. In ogni casa c'è competizione ormai, uomini che vogliono cimentarsi (come me) e pronti a perdere tempo con i fornelli: siamo tutti coinvolti con le ricette e soprattutto con la pasta che è il fulcro su cui verte la nostra cucina mediterranea. Infine, accenno alla varie, tante scuole di pensiero: una semplice, nota e gustosa ricetta come "Spaghetti cacio e pepe" viene proposta in rete con decine e decine di ricette tutte diverse tra loro: ognuno vanta la sua originalità. La lunghezza media di una ricetta scritta al "cacio e pepe", è tra le dieci e le dodici righe. Ognuna ha il dettaglio diverso che la distingue dalle altre, ebbene, quella di Anna Moroni, collaboratrice della Clerici, mi ha stupito perché è lunga più o meno una trentina di righe. Orbene, la domanda nasce spontanea: "Ma che avrà di tanto in più? In fondo sempre di un piatto di spaghetti al cacio e pepe parliamo, o no? Sei logorroica e spocchiosa, oppure sei depositaria del verbo, mia cara Moroni? Meglio Casa Surace.
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