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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Colpo di scena: affibbiare il vocabolo omosessuale a qualcuno, non è più un'offesa. Direi che una grande sentenza sia stata proferita dalla Cassazione. Un situazione insostenibile che pone una realtà sociale in posizione di assoluta normalità. E' solo questione di cultura sostiene la Corte e anche se un persona non omosessuale, venisse apostrofata con il sostantivo fino a ieri offensivo, non c'è reato: il termine fa ormai parte del linguaggio comune. Quindi alla fine vince il carattere "neutro" del termine omosessuale. Restano invece offensivi eventuali altri termini che restano magari denigratori. Siamo quindi alla normale e ricorrente civiltà di questo contesto storico, la Cassazione, in sintesi, sostiene: "E' da escludere che il termine omosessuale abbia conservato un significato intrinsecamente offensivo, al contrario di come poteva ritenersi in un passato non tanto remoto". Pertanto, occhio all'uso proprio del vocabolo e affibbiamolo a giusta ragione se proprio si deve.
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