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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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A queste condizioni non è più divertente. Già cominciava a non esserlo più, interminabili minuti per connettersi, indi poscia, ci si mette un pseudo “carico di sistema” e per la serie “Chi c’è, c’è…e tutti gli altri si arrangino”; io e tanti altri, siamo tagliati fuori da sabato scorso: esclusi da LIBERO, alienati e impediti ad entrare regolarmente nei “nostri” blog. Non c’è pace, non possono trascorrere più di una decina di giorni che non vi sia un problema tecnico e pensiamo: “Stanno lavorando per noi?”, mah….eppure per la comunità, anche se abbia perso il suo tradizionale smalto e alcuni personaggi molto importanti (storicamente impegnati a mantenere alto il livello qualitativo della piattaforma) si siano allontanati da Libero, resta un quid fortemente radicato e meritevole di attenzione. Ancora una volta, come in un recente passato, siamo a chiederci se sia giunto il momento per Libero di voler chiudere l’esperienza visto che da tempo sia insofferente al mantenimento della sua attività e a quella dei suoi utenti. E’ vero, siamo ospiti e voci in capitolo non ne abbiamo: usufruiamo di uno spazio messo a nostra disposizione e nel quale ci muoviamo liberamente, è per questo che siamo grati all’ospite che ci…sopporta. Tuttavia, resta forse un punto oscuro che vorremmo fosse chiaro per tutti: se c’è la volontà politica di chiudere, di mutare notevolmente gli orientamenti, gli obiettivi, ci si dica cosa accadrà e a cosa andiamo incontro: io non sono incline a credere al…carico del sistema. Pertanto, mi permetto invitare la direzione, gli uffici preposti e lo staff di Libero a tranquillizzarci in merito, a fornirci spiegazioni attendibili e pertinenti al disagio che in molti stiamo subendo: immaginiamo una linea telefonica che ci isoli a fasi alterne e più o meno lunghe. Ecco, siamo nelle stesse condizioni e credeteci per noi che ci “viviamo” quassù, abusando della vostra ospitalità, non è piacevole. Saremo grati se comunque e con lealtà, ci diceste di…quale morte dovremo morire. Se poi è solo agonia, per piacere togliete il piede messo inavvertitamente sul tubo dell’ossigeno: ci manca l’aria!
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