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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Ma secondo voi, si può misurare, quantificare, valutare quanto sia educato un popolo? Cioè, immaginereste possibile realizzare una classifica che metta in fila popoli in grado di definirsi più o meno educati di altri? E nel caso fosse possibile, in quale posizione mettereste il popolo italiano? Un bel quesito vero? Tra l'altro la qualifica non può dipendere dal numero dei "grazie", dei "per piacere" e dei "prego" detti in una giornata, c'è di più e su quel di più che si può basare una classifica attenta e attendibile il più possibile. Ecco, per quelle che sono le vostre esperienze, vediamo di capire a che punto siamo noi italiani e altri popoli che potrebbero vantare primati in tal senso. Ovvio che chi impiegherà la giornata festiva per una gita fuori porta, una puntata al mare e/o altro cazzeggio fuori casa, è esentato dal commento! Quasi tutti fuori e quindi niente commenti? Bene, come immaginavo, nemmeno un cortese cenno, e noi italiani dovremmo essere pure in classifica? AhAhAhAhAhAh!!!!! Ma fatemi il piacere...
P.S.La Royal Society Open Science, ha praticamente stilato una sorta di classifica basata sull'educazione dei diversi popoli: non solo quelli europei, ma dell'intero pianeta, facendo riferimento anche e soprattutto, a tribù molto lontane dalle abitudini del Vecchio Continente. Al primo posto di questa classifica pone i britannici che in effetti, sono storicamente riconosciuti per il loro atteggiamento rispettoso nei confronti degli estranei. I "grazie” britannici sono quindi presenti nel 15% delle conversazioni, non tantissimo perché, come la ricerca afferma, la riconoscenza e il riconoscimento per quello che fanno gli altri sono spesso impliciti. Al secondo posto si piazzano però gli italiani, che ringraziano davvero molto spesso. Ecco la sorpresa: se nei discorsi degli inglesi i “grazie” e i sinonimi coprono il 15% delle parole dette, gli italiani sono al secondo posto prodighi di ringraziamenti e termini molto simili che attestano buona educazione e cortesia. In Europa i russi e i polacchi sono i meno cortesi e poco inclini a ringraziare.
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