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« LUNGA LA STRADA STRETTA ...ALLARMI...ALLARMI... »

QUAL'E' IL FILO CHE LI DIVIDE...SE C'E' UN FILO!

Post n°1056 pubblicato il 28 Maggio 2014 da monellaccio19
 

 

"Carneade, chi era costui?". Il capitolo ottavo dei "Promessi Sposi" mi torna alla mente e immagino il  buon e pavido Don Abbondio sul suo "seggiolone" a lambiccarsi il cervello con l'ansiosa domanda. Io, invece, sono sulla  mia poltrona e alla mia scrivania, a chiedermi con rabbia: "Uwe Jaentsch, chi è costui?". Austriaco, residente (?) a Palermo, città che oltre ad ospitarlo, subisce affronti perpetrati dalla sua "arte": Uwe è un writer, artista di strada sopportato da pochisimi palermitani e apprezzato da pochissime persone che condividono (passatemi l'eufemismo) la sua arte "wirtuosa". Vandalo, spacciatore di arte, diversamente abile a sporcare muri e tutto ciò che gli capiti a tiro, il signore ha la pretesa di dichiararsi anche scultore realizzando opere d'arte con rifiuti recuperati in discarica. Quasi tutti i palermitani vorrebbero che lasciasse la città stufi di vedersi "assediati" dai suoi assalti di cattivo gusto. Eppure, non si capisce per quale oscuro motivo, lui è sempre là, nella bellissima Palermo a fare il suo porco comodo. Chi lo copre? Chi favorisce le sue incursioni? C'è chi evidentemente condivide le sue "bravate" ritenendole opere d'arte. Ebbene, come definireste uno che sporca la prestigiosa fontana barocca del Garraffello (1591) con la scritta rossa "SI VENDE"????? E come giudichereste una gigantesca cattedrale realizzata con rifiuti e materiali di scarto posta nella nota ex Loggia dei Catalani?  Palermo, come la Sicilia del resto, non merita questo affronto, questi graffi alla sua cultura millenaria: se pensiamo che nel capoluogo e non solo là, ci sono tracce delle tante civiltà transitate in Sicilia, c'è da rabbrividire nel confronto: pensate  all'arte di Uwe paragonata con l'arte dei Greci, dei Mori, Normanni, Svevi, Angioini, Inglesi, Spagnoli ecc.ecc. No. non ci sto, non ce l'ho con lui ma con chi gli permette lo scempio!  E giusto per chiosare, non accetto i writer casuali, improvvisati e sporcaccioni, gente che non ha nulla a che spartire con l'arte, con il buon gusto e il rispetto: un muro è un muro, ma treni, palazzi, monumenti, statue e quanto sia patrimonio comune, non meritano la loro invadente attenzione. Sanno solo offendere e sporcare. Qual'è il filo che divide questa loro arte dall'altra arte?

 

"Prima di tutto, gli artisti sono uomini che vogliono essere inumani".  ( G. Apollinaire )

 

 

 
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mia1962
mia1962 il 28/05/14 alle 09:41 via WEB
Voglio riportarti una sua intervista.....Per il mio lavoro questi luoghi rappresentano un’importante fonte di ispirazione, quando sono arrivato in piazza Garraffello non c’era nulla, adesso la mia arte convive con le attività commerciali della Vucciria e gli abitanti del posto sono come i custodi della mia arte. Per me l’arte è un rischio, devo essere sempre pronto a giocare tutto, avendo sempre l’obiettivo di migliorare, ed io succhio me stesso fino all’ ultima goccia di sangue perché se non faccio cosi’ perdo. Se vinco però chi svolge il proprio lavoro in Vucciria ricava dei vantaggi, vendendo 10 pomodori in più, 10 panini in più o 10 bicchieri di latte in più alla gente che viene in piazza Garraffello per conoscere le mie opere”. Continua poi dicendo:”La mentalità contemporanea in Italia considera come misura dell’ intelligenza la quantità di soldi che hai, invece io non ho una tv, un frigorifero, un climatizzatore, un cellulare o uno straniero che mi pulisca la casa. Ho cominciato in questa piazza 11 anni fa, quando i giovani volevano andare via, perché dicevano che la piazza era finita e che in Vucciria non c’era nessun futuro, adesso in piazza Garraffello il fine settimana, si crea ......." Caro Carlo condivido con te ma devo ammettere che alcuni posti di Palermo che erano abbandonati sono in un certo senso rivalutati....il fine giustifica i mezzi? mahhhhhh non so che dire, io cerco sempre di vedere negli altri qualcosa di buona....e di positivo...che dire.. Uwe è riuscito ad andare oltre le apparenze e a valorizzare (per molti paradossalmente)una piazza ormai dimenticata, riportandola sotto i riflettori e ridandole vita. un baciotto Mia
 
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