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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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"Play it again, Sam...". Almeno una volta nella vita e mi riferisco a voi ragazzi anziani come me, avrete visto il celeberrimo film "Casablanca" con due grandi, immensi attori quali Bogart e Bergman: un capolavoro della cinematografia mondiale, un caposaldo, un indimenticabile interpretazione del tenebroso Humphrey con la regia di Michael Curtiz. La colonna sonora "As time goes by", fu poi la trave portante del film, un successo che ancora oggi cattura per la sua sinuosa carica emotiva: una melodia unica e facile da ricordare, orecchiabile e interpretata da tantissimi nel tempo. Perché questa apologia del film? Per il suo magico protagonista: quel Bogart che da ragazzo amavo alla follia, qull'uomo/attore che emanava magnetismo con i suoi occhi. Andavo al cinema per vedere un suo film (ancora oggi quando ne passano uno in TV) e restavo affascinato dal suo recitare e, particolare non indifferente, per quella sigaretta tra le dita o tra le labbra. Ora, scrivendo, lo vedo dinanzi a me offuscato quasi dalla solita cortina di fumo. Gli era cucita "addosso", non era Bogart senza sigaretta e fumo. Pensate a lui oggi, interprete di un gran film e senza sigaretta per tutta la durata della pellicola, cosa sarebbe? Immaginatelo a recitare senza la sua insostituibile sigaretta ben in vista, come parrebbe? Povero Humphrey, senza quella saresti nudo, le scene perderebbero smalto e penetrazione, saresti un bravo attore come tanti altri e...basta! Il fumo ti ha ucciso, quelle sigarette maledette ti hanno "osannato" e contemporaneamente, portato via prendendoti alla gola, la tua fine era prevista: "Ma come cazzo fa a fumare così tanto e a non star male?". Tutti ce lo chiedevamo all'epoca e così fu: il carcinoma lo rapì a 58 anni. Ecco, sarebbe un incisivo spot/trailer per il nostro governo e "ad hoc" con le nuove regole imposte per le sigarette: a parte gli aumenti appena scattati, i divieti anche nei parchi pubblici e sulle spiagge, nei film, in tv e in tutti gli spettacoli pubblici, niente più sigarette. Fanno male...a chi vede! Allora, condividendo la campagna pressante sul fumo e i suoi dannosi risvolti, negarlo nel cinema mi sembra una tavanata galattica, un assurda decisione che non può cambiare alcunché. Il film è finzione a priori, si rappresenta tutto e il contrario di tutto. E' bello proprio per questo il cinema, e impedire il fumo per non indurre in tentazione, è come se si dovesse impedire anche il sesso, la violenza, gli omicidi, gli attentati, i furti, le abbuffate, l'alcol, la droga e potrei continuare all'infinito. Siamo d'accordo per i segnali che non devono essere colti, ma al cinema non si comanda: con il cinema si vola, la fantasia è il mezzo di trasporto, se ci togliete il carburante virtuale, non andremo lontano. "You can smocke only in the movies...please!".
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