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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« SCUOLA: ANATOMIA DI UN OMICIDIO | NON SI BATTE...UN CHIODO? » |
Una volta alle feste ci si imbucava, magari non a quelle dei bambini, ma da giovanotti intraprendenti, alle feste giovanili anche se non invitati, ops...eravamo nella mischia e partecipanti a tutti agli effetti! Oggi non so nemmeno se accade ancora e con le nuove modalità, c'è poco da industriarsi anche se trattasi di feste di compleanno di ragazzini. Ora non si festeggia più in casa, oggi ci sono luoghi indicati e appositi per consentire l'aggregazione dei piccoli e per festeggiare liberamente: ludoteche, parchetti attrezzati, giardini ben addobbati con festoni e animazione specifica con il solito maghetto di turno; insomma, un bel compleanno da festeggiare non è tale se non vissuto in luogo all'uopo destinato. Ma non esageriamo però, perché poi, se si esagera solo per tracimare con il grasso che cola, allora siamo proprio alla pochade, alla farsa tutta da ridere. A Plymouth in Inghilterra, la famiglia di un ragazzino, per festeggiare alla grande il compleanno dell'erede, ha pensato bene di fare le cose in grande: inviti ufficiali agli amichetti/e con tanto di luogo, data e ora ben visibili e inoltre, udite, udite, le condizioni di partecipazione con modalità e regole ben evidenziate. Perché tutto questo? Perché la festa si sarebbe svolta in montagna sulla neve e in una nota località del Devon. Raga', mica pizza e fichi, mica roba da morti di fame, macché, una festa da ricordare per tutti i bambini e per tutti i genitori: roba che se capitasse ogni compleanno, ci sarebbe da leccarsi le dita. Orbene, nulla da eccepire, nulla da obiettare: tutto organizzato sapientemente e perfettamente. Ma...il solito ma che rovina la vita a tanti: un piccolo amichetto invitato, purtroppo all'ultimo momento, dà forfait per un impegno improvviso con la sua famiglia. Un paio di giorni dopo, il piccolo che ha disertato la festa, torna a casa da scuola ed esibisce alla mamma una fattura emessa dal centro sciistico di 15,95 sterline per il mancato arrivo! Sorpresa e indignazione colgono i genitori del piccolo, rei solo di non aver avvertito per l'assenza così come chiaramente precisato nelle condizioni di approccio. Beh, pare che la storia sia andata di traverso alle due famiglie: quella che ha organizzato la festa non ha sopportato la mancanza di cortesia per non aver avvisato in tempo. La famiglia punita dalla fattura, invece, non solo ha respinto la richiesta di pagamento ma addirittura sostiene che la fattura sia sta messa in cartella dalla famiglia avversa e volutamente il documento è stato redatto apposta dal centro sciistico per "colpire" il cattivo comportamento. La signora vittima sostiene che se ne poteva parlare prima senza ricorrere al gesto poco educato. Insomma, sul piano dell'educazione e del bon ton non ci piove: entrambi i nuclei, sono scaduti di livello se sono arrivati a questo punto. Pare che dibatteranno davanti ad un giudice le loro argomentazioni: intanto, parliamone noi, che ne pensate??? Eccessi e provocazioni o sbadataggine allo stato puro?
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