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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Saprete che quest'anno il celebre programma "Eurovision Song Contest" si svolgerà a Vienna. Un tempo era l'Eurofestival, una gara canora tra vari cantanti proposti dalle nazioni: per il 2015 toccherà al trio "Il Volo". La città austriaca si sta attivando per l'ospitata importante, con iniziative interessanti e significative. Per esempio, non sapevo che questa manifestazione ormai vetusta, sia molto gradita e apprezzata dai gay. Non so come sia dimostrabile tale asserzione, ma c'è da crederci, viste le iniziative intraprese. Una in particolare, perché originale e intraprendente anche se un po' discutibile, la vedete su: semaforo con chiari ed evidenti segnali gay. Orbene, senza polemizzare e con estrema serenità, mi piace l'idea e riconosco che sia un gesto di grande apertura. Ho visto il filmato e ho notato che la gente non è poi tanto sorpresa della assoluta novità. Comunque, le immagini sono eloquenti, i riferimenti sono quelli: coppie gay ferme al colore rosso, coppie gay in attraversamento per il colore verde. Ma non c'è altro, ovvero, i segnali almeno momentaneamente, sono quelli e non v'è traccia dei soliti omini o manine che siamo soliti vedere sui nostri semafori. Pertanto, in questo caso trattasi di discriminazione? Io se fossi a Vienna con mia moglie, che dovrei fare? Aspettare invano un "verde" o un "rosso" come tanti altri? Cioè, siamo intransigenti con i gay se non rispettiamo la loro diversità e poi, se non si tiene conto di tutti gli altri, che si fa? Ci teniamo il semaforo "gay-friendly"? "Amo' aspetta, non tocca a noi...". E' così che dovrebbe funzionare?
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