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PARITA' DI GENERE ANCHE... NELL'ARIA

Post n°1469 pubblicato il 10 Agosto 2015 da monellaccio19
 

 

Tra tutte le gatte da pelare e le rogne che Renzi ha da affrontare, ora è il momento che il nostro leader decida di badare a qualcosa di meno importante della riforma del senato e di tutto ciò che bolle in pentola; ora c'è un'emergenza molto più pressante e riguarda tutte le donne. Insomma, un problema di par condicio che mette in gioco la buona salute delle femminucce specie nei luoghi di lavoro. E' noto che i condizionatori, sin dagli anni sessanta, siano stati tarati tenendo conto del classico "comfort termico", ovvero, preso come campione un uomo di 40 anni con 70 kg di peso, si è stabilito, per ragioni di metabolismo,  che il valore termico sia di 21 gradi per poter godere appieno dei benefici del climatizzatore. Purtroppo, i maschilisti dell'epoca, se ne sono fregati beatamente delle donne e oggi si scopre che le signore, per godere con il loro metabolismo dei benefici, devono fissare la temperatura a 24 gradi. Apriti cielo, e mo' come facciamo? O le donne crepano di freddo, o gli uomini soffrono il caldo, oppure si cambia la temperatura da prefissare. Macchè, i maschietti non ne vogliono sapere, le femminucce men che mai, allora è guerra!!!! Ecco perché è necessario che per legge si stabiliscano i nuovi e paritari valori per l'aria condizionata. E se si scegliesse da buone e comprensive persone di mediare i tre gradi di differenza, con un valore che si stimi intorno ai 22,5 gradi accadrebbe qualcosa di anormale? I maschi andrebbero in ufficio con bermuda e maglietta mentre le donne toglierebbero tutto il pesante che oggi sono costrette ad indossare per i 21° troppo freddi? Insomma, dobbiamo per forza scomodare Renzi con la classica e consunta battuta: "Matte'...fa' freddo...governo ladro!"????

 
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psicologiaforense
psicologiaforense il 10/08/15 alle 09:54 via WEB
La campagna contro il termostato "sessista" è stata sollevata negli Stati Uniti il 23 luglio, quando il Washington Post ha pubblicato l'editoriale "Uffici freddi, donne congelate, uomini indifferenti". Negli Usa — il primo Paese al mondo per consumo elettrico da condizionatori — molti uffici fissano infatti la temperatura a 21 gradi sia in estate che in inverno. E sul quotidiano di Washington l'editorialista Petula Dvorak aveva descritto così la sua esperienza: «Le riconosci subito. Le donne congelate escono durante la pausa pranzo come fossero tartarughe alla ricerca di un raggio di sole. Non importa quanto intollerabile sia il caldo fuori. Ogni donna con la quale mi sono fermata a parlare in un umido, torrido pomeriggio di luglio era lì per scongelarsi». L'articolo arrivava alla conclusione che l'aria condizionata in ufficio è «l'ennesimo grande complotto sessista». Ma i ricercatori di Nature più semplicemente suggeriscono che abbassare il condizionatore fa consumare meno energia. E quindi, nel suo piccolo, adattare il termostato alle donne permetterebbe a tutto il pianeta di restare più fresco.
 
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