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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Agli inizi degli anni cinquanta (1951) nacquero in un comune inglese le "strisce pedonali". Avvertirono l'importanza di tale espediente per fornire ai pedoni possibilità di attraversamento della strada in totale sicurezza. Da allora se ne è fatta di strada e le "zebre" come comunemente chiamate, sono diffuse in tutto il mondo con il loro preciso compito. C'è di più, la tecnologia ha consentito nel tempo un'applicazione sempre più puntigliosa a tutela crescente nei confronti dei passanti. Vengono installati veri gioielli tecnologici (centraline) che provvedono a disciplinare i flussi sia dei pedoni che delle auto. Per esempio conoscerete la brutta situazione che vive Roma a causa della viabilità pericolosa, modello "percorso di guerra": strade con dossi, pezze arrangiate a coprire buche che nascono come funghi, asfalti fatti sempre alla men peggio (Carlone insegna) e tutto ciò che avrebbero reso invisa la città ai romani stessi. Povero MARINO, sempre nell'occhio del ciclone. Però, c'è una via della eterna città, al Prenestino, dove hanno rifatto l'asfalto: non male, pare sia stato fatto a regola d'arte, solo che purtroppo una grave mancanza, una dimenticanza imperdonabile, ha creato un grosso problema ad un incrocio: hanno dimenticato di disegnare le strisce! Pertanto, anche in questo caso, per ovviare all'inconveniente, hanno dovuto ricorrere alla tecnologia della parola scritta! Cosa sarebbe questa nuova ultimissima scoperta? Semplice, per sostituire le strisce non segnate e per consentire l'attraversamento dei pedoni in sicurezza, appare una scritta molto eloquente:
Marino! Salga a bordo cazzo!!!!
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