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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ricordo che da ragazzini, quando tra due coetanei (maschio e femmina) v'era un rapporto burrascoso, improntato alla litigiosità e con punte di odio manifestato istericamente, i primi commenti erano incoraggianti: "C'è del tenero tra i due bambini, c'è un feeling che viene mascherato dalla conflittualità continua". Ammetto che anche dopo, in età più avanzata, situazioni analoghe, erano improntate allo stesso modo e la convinzione era che tra i due, sotto sotto, ci fosse una forte attrazione, nonostante spintoni e pizzicotti. E su questo piccolo dettaglio che desidero richiamare la vostra attenzione, vi coinvolgo perché in fondo è un bel argomento da discutere. In Ohio (USA) in quel di Columbus, in una scuola per piccoli, una bambina di 4 anni ha dovuto ricorrere alla cure del Pronto Soccorso perché picchiata da un coetaneo che le ha procurato una vistosa ecchimosi con uno piccolo taglio su una gota. Niente di particolarmente grave, accade dappertutto e sappiamo benissimo che non è novità se scorriamo le cronache. Il dettaglio che ha irretito la mamma della bimba, è il problema che costituisce il nodo da dipanare. L'infermiere che ha preso in cura la bimba, appena conosciuta la dinamica dell'incidente, ha fatto una battuta infelice per la mamma: "Scommetto che tu le piaci!". Io credo che abbia detto la frase in buona fede, tuttavia la mamma non l'ha presa bene e su questa improvvida uscita dell'operatore medico, ha scatenato un caso su FB. Definisce l'asserzione un cattivo esempio di mentalità gretta che la figlia non avrebbe dovuto recepire: "Non accetto assolutamente questo tipo di comportamento, non è facendo male che si dimostra il bene". La signora gliele canta a tutto spiano su FB e continua: "Nel momento critico, dopo l'esperienza di aver riportato una ferita da richiedere un paio di punti di sutura, la bambina avrebbe avuto necessità di ascoltare parole di conforto, essere sollevata di morale con frasi di rimprovero verso il colpevole e non veicolare un messaggio fuori luogo e deleterio". Insomma, i tempi cambiano e la signora sottolinea l'importanza di parlar chiaro e di comportarsi altrettanto chiaramente. Se vuoi bene perché usi violenza? Perché lanciare falsi messaggi ai bambini trasfigurando il male per il bene? E' opportuno che sin da piccoli percepiscano la verità senza indugi o funambolismi velati: se ti picchiano ti vogliono solo male! Che ne pensate? Siamo stati tutti bambini, abbiamo fatto le nostre belle e brutte esperienze. La signora ha scatenato una cagnara inutile o no?
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