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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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"Due celebrities come Belen e suo marito Stefano possono rappresentare la nuova famiglia italiana? Assolutamente sì. Hanno entrambi un'estrazione popolare e, la loro storia lo dimostra, un forte senso della famiglia che li ha portati a fare un figlio a cui si dedicano con affetto. La rappresentano perché ognuno di loro prima di scegliersi ha avuto un passato fatto di sacrifici, come succede a tantissime giovani coppie, di tanto impegno e dedizione per realizzare i propri sogni. Sono attenti alla loro immagine e alla cura costante del loro fisico, come tantissimi giovani, e sono un esempio per tutti coloro che a volte sono tentati di arrendersi, perché Belen e Stefano, grazie alla loro determinazione, ce l'hanno fatta. È quindi con la stessa determinazione che Piazza Italia, grazie alla scelta di questi due testimonial, intende imporsi come Fashion Family Brand". Questa una delle tante argomentazioni per codesta campagna pubblicitaria.
Poiché "Piazza Italia" sostiene a spada tratta che loro rappresentano la "famiglia media italiana", hanno affidato ai due volponi, una massiccia campagna pubblicitaria che sicuramente ci romperà le palle. Non per la loro ormai esasperante presenza mediatica, ma saremo sgorgionati perché non possiamo sentirci rappresentati da loro come famiglia media italiana. Poi, se per famiglia media italiana, si intende una coppia di giovani (magari non sposati) che vivono alla stessa maniera di costoro, allora ditelo: a voi delle famiglie medie italiane oltre i 40/50 anni, non ve ne può fregar di meno anche se sono nel ceto medio; In tal caso cambiate il target del messaggio e parlate non di famiglie ma di giovani che vivono....con le pezze al culo o giù di lì, ma solo con il loro normalissimo lavoro e fanno sacrifici per tirare la carretta. Paragoni irriverenti non si accettano, si respingono!
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