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« SCUOLA E FAMIGLIA IN SINTONIADONNE ALLA RISCOSSA »

L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELL'INVIDIA

Post n°1853 pubblicato il 20 Settembre 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per invidia e gelosia

 

Per pura presa di posizione personale e senza volere offendere o toccare la suscettibilità di ciascuno di voi, sono convinto che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato invidia per qualcuno. E' per questa mia convinzione bonaria e certamente non astiosa e pregiudiziale, sono portato a credere che una volta tanto, una ricerca spagnola abbia riportato dati attendibili e possibili. Sapete come solitamente io mi ponga di fronte alle ricerche pretestuose e impossibili, sapete pure che ritengo americani e inglesi i più pirotecnici ballisti e cazzari per le loro ricerche. No che gli spagnoli ispirino più fiducia, è la materia che mi sembra molto interessante specie di questi tempi. Dunque e facendola breve, grazie alle solite domande ben impostate e servendosi del solito algoritmo che ormai domina le nostre esistenze, su 500 persone sottoposte all'indagine, il sentimento prevalente e comune nella maggior parte degli intervistati, è l'invidia! Le personalità diverse, alla fine fanno emergere questo elemento caratteriale e per completezza, vi riferisco che al secondo posto prevale l'ottimismo, al terzo il pessimismo e al quarto posto la fiducia. Una scala ben definita che nel contesto attuale, sembra configurare una situazione molto credibile e accettabile. Parliamoci chiaro, siamo spesso poco contenti dei successi degli altri, trattasi di invidia pertinente e non maligna; suvvia, senza metterci cattiveria, quante volte abbiamo provato questo sentimento? Io lo ammetto e sottolineo che quelle volte che ho provato la sostenibile leggerezza dell'invidia, mi sono sempre interrogato. Vi sembrerà strano, ma ho trovato sempre delle risposte che giustificassero la mia velata invidia; nel tempo anzi, ho approfondito anche le ragioni per cui ero portato a provarla e sempre avevo buoni motivi per assolvermi. Sapete, trattasi di quel peccato aborrito dalla religione, ma se provato in maniera "amichevole", senza alcuna spregevole malizia, l'invidia rende più accettabile le nostre sconfitte. Fa "bene" allo spirito sapere che una persona nota, conosciuta, non riesca là dove anche noi non riusciamo o non siamo mai riusciti. Insomma, definita forse non a caso il motore del mondo, l'invidia, una sana invidia, non solo denota la scarsa fiducia in se stessi, ma nel contempo costituiscono insieme buoni elementi per spronarci alla gara, all'emulazione, per evolverci e competere in società con gli altri...quelli che appunto invidiamo. Ora affrettatevi a smentire che in vita vostra non avete mai provato il pizzichino di invidia e  a sostenere che non avete mai avuto buoni motivi per provarla. Cosa sarebbe il mondo senza il suo "motore"?


ATTENZIONE: Avrete notato che questa mattina la piattaforma di Libero era bloccata e impediva le normali e comuni operazioni. Poi tutto è tornato alla normalità. Tuttavia sto notando che alcuni blog di amici non consentono l'ingresso se no su Virgilio "WordPress". Vi inviterei a verificare: si può cliccare solo sul blog dell'altra piattaforma. Ho l'impressione che stiano per buttarci fuori da Libero per obbligarci all'uso univoco di WordPress.  

 
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geishaxcaso
geishaxcaso il 20/09/16 alle 10:14 via WEB
:D prendendo spunto dal tuo post sono andata ad approfondire un po' l'origine di un termine - "invidia" - che può tranquillamente aggiudicarsi lo scettro di parola più ambigua del millennio ;) vengo al dunque, invidia nel suo etimo originale è un sentimento assolutamente negativo, in quanto significa - detto sinteticamente - provare rancore per le fortune altrui.... cosa evidentemente tanto diffusa che la lingua italiana, nell'intento di autoassolversi, ha deciso di usare questo termine in versione "addolcita", bello da fare invidia, bravura invidiabile eccetera.... lasciandoci poi a discutere di "invidia in senso positivo" o "invidia buona". In realtà invidia buona non esiste, esiste l'ammirazione. Ammirazione è un termine desueto rispetto al termine invidia. Direi dunque che gli spagnoli hanno colto nel segno. Per quanto mi riguarda provo una forte invidia e un forte rancore per quelle persone che non solo ricoprono una carica per non precisati meriti e motivi, ma utilizzano questa carica per vessare tutti i malcapitati nelle loro grinfie. Apprezzo invece quelli che pur trovandosi per puro "fondoschiena" in un posto, si impegnano e cercano di risolvere problemi ai cittadini.... buona giornata Carlè ;)
 
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