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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Che dirvi? Me l'aspettavo e non mi piace! Non è più come un tempo, si litigava, si discuteva, si andava in posto tranquillo (anche appartati in un bar) e via con le chiacchiere, le argomentazioni, le scuse, le cause, i motivi, insomma, si girava attorno al problema e tanto si smetteva quando tutto veniva appianato, concordato e la stretta di mano suggellava un accordo tra persone civili che avevano voglia di ricomporre la diatriba, gli errori e le onte arrecate alle parti. Oggi, per una discussione su una precedenza del cavolo, senza che vi sia un incidente e/o feriti, si scende dall'auto come ossessi e si ammazza il "rivale". Già, il rivale può essere chiunque di noi in una qualsiasi occasione: non v'è pesantezza d'offesa, sguardo provocatorio e/o motivi tali da passare a reazioni insulse, no...c'è solo da prestare attenzione a chi si abbia davanti e molto spesso, si sbaglia pure valutazione. A Como nelle immediate vicinanze della frontiera con la Svizzera, è apparso questo avviso mafioso, intollerabile e inequivocabile: è ovvio che quel referendum sui frontalieri non l'abbiano mandato giù facilmente gli amici lassù nell'alta Lombardia. E' una ripicca bella e buona che non ci fa fare una bella figura, non ci mette dalla parte della ragione e non cambia una situazione che è ancora in corso e attende solo di essere chiarita. Se ci comportiamo da malandrini prezzolati con atti e gesti tipici degli "imponimenti mafiosi", allora siamo perduti, dovremmo nasconderci e camminare a testa bassa! Ci sono i modi civili e legali per portare avanti la battaglia a favore dei frontalieri, avranno anche la solidarietà dei loro datori di lavoro e alla fine sarà un referendum a vuoto se a Berna non passa. Quindi via cartelli compromettenti e nessuna minaccia agli amici svizzeri: chi viene a spendere da noi e simile all'italiano che va a far il pieno alla macchina da loro. Coraggio siamo seri e affidiamoci alla piena libertà di chiunque voglia decidere di fare la spesa o il pieno alla macchina dove gli pare. Se andiamo avanti con le minacce, non fidiamoci della storica neutralità svizzera: qualcuno potrebbe reagire in maniere compulsiva e addio libertà di girare per l'Europa, Svizzera compresa.
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