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QUANDO LA LINGUA ITALIANA MUORE

Post n°1918 pubblicato il 12 Novembre 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per trentino alto adige


Una delle regioni più belle d'Italia, un incanto per la vista, per la salubrità dei luoghi e per la gente che vi abita: il Trentino alto Adige resta una regione che porto nel mio cuore. Per sei stagioni estive ho passato dal '60 al '66 vacanze bellissime a San Candido (BZ) e devo ammettere che in quel lungo periodo, ho maturato le più belle esperienze della mia vita giovanile. Ora sono deluso, sono in apprensione per una grana sollevata già a settembre, ma che proprio in questi giorni è divenuta quasi una realtà: in sede di Consiglio Provinciale di Bolzano, è nata una battaglia che prima o poi ci si aspettava. L'Accademia della Crusca, aveva a tempo debito presentato un documento sottoscritto da 48 docenti universitari, in cui si chiedeva di non eliminare  dalla toponomastica della provincia altoatesina, i nomi italiani accoppiati ai nomi in tedesco. Una richiesta legittima poiché, se l'etnia prevalente è tedesca per discendenza, politicamente, socialmente e geograficamente la regione, resta sempre territorio italiano. Per dirla tutta: sono tutti "italiani" lassù e per quei confini, sono morti tanti nostri connazionali. Basterebbe questo per chiudere ogni polemica e discussione, ma c'è chi ciurla nel manico, c'è chi respira oltre la buonissima aria altoatesina, aria di secessione e di evidente spirito nazionalistico puro. Il documento dell'Accademia (mozione) è stato respinto perché ritenuto politico e non culturale, pertanto poiché questi nomi sono di natura fascista, residuo di tutto ciò che il fascismo fece in quell'area per lo sviluppo e il benessere della zona, vanno cancellati e sgombrati dalla memoria. Beh questi signori cercano chiaramente uno scontro per eliminare tutto ciò che possa ricondurre all'Italia. Tirano in ballo la cultura e non si rendono conto che nomi di monti, di fiumi e di luoghi importanti siano proprio cultura, radici italiane che non possono essere cassati dalla toponomastica. Dobbiaco/Toblach, San Candido/Innichen, la Vetta d'Italia, la punta  massima più a nord nota e conosciuta anche dai ragazzi che studiano alle elementari, dovrebbe chiamarsi solo Glockenkarkopf. E così tutti i nomi delle strade cittadine: non più doppia dizione ma solo nomi in tedesco. Sarà battaglia tra opposizione e Sudtiroler Volkspartei che punta direttamente a ben altri interessi secessionisti. Sarà dura, nulla e deciso, ma pare che vi siano intenzioni di eliminare anche le statue che facciano riferimento al periodo fascista: sarà stato anche un ventennio da dimenticare, ma è storia italiana, è un periodo che ci appartiene comunque e nulla e nessuno potrà mai cancellare la storia. Come se non bastassero guai e rogne, questo paese rimanga nel bene e nel male, almeno unito. Loro avranno anche uno statuto speciale, ma sono in Italia, fanno parte di uno stato sovrano. A tale proposito, vi informo che circola una voce che indichi Renzi come responsabile di un accordo fatto con la provincia di Bolzano: se loro voteranno SI al referendum, Matteo permetterà che facciano sparire tutti i nomi, i riferimenti e le parole italiane da tutti i luoghi che vorranno. Ormai, se qualcuno ci mette un po' di buona volontà, capirà a che livello siamo scesi in questo pese. 

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 13/11/16 alle 20:19 via WEB
Sul "problemino" sorto in seno alla Provincia di Bolzano, spero e auspico un nulla di fatto. Costoro, già unti dall'autonomia, si sono assegnati vitalizi impensabili, roba da fa far impallidire l'onorevole molto...gratificato del nostro parlamento! Comunque la storia di Renzi è la classica bufala di coloro che sostengono il No, per caricare tutte le responsabilità di ciò che accade in Italia sulle spalle di Matteo. Per la serie: "Piove, governo ladro!". Detto questo, veniamo al referendum: quando la gente comune si fa manipolare dal demagogo di turno, è facile preda, ubbidisce e non entra nel merito di ciò che si accingerà a votare il 4 dicembre. Avendo un fronte del NO pieno zeppo di populisti fusi in una frittura mista che meglio non si poteva assortire, accade che costoro abbiano puntato in una sola direzione: buttare fuori Renzi! E' evidente che sul merito del referendum non abbiano argomentazioni costruttive, pertanto sfruttano un'onda malefica per accusare il colpevole di tutte le iatture di questo paese: quelle del passato e quelle odierne. Tutti abboccano perché Renzi non è il miglior politico che abbiamo in Italia, ha commesso anche lui degli errori e nessuno tiene conto della particolare crisi che abbraccia un po' tutti sul pianeta. Quindi un Renzi che esuli dal problem politico non interessa a nessuno e lo tirano nell'agone per nascondere il referendum e la sua funzione innovativa e portare la gente a votare inconsciamente il lavoro del premier al governo. Sono sfiduciato, io voterò SI, ma i colpi bassi che gli stanno tirando gli avversario e i media poco amici, sono insopportabili. Una ulteriore dimostrazione di cosa siano questi signori: interessi esclusivi per conservare poltrone e benefici. Non si rende conto l'elettorato di questi aspetti e ancor più grave, del treno che potremmo perdere se vincessero i no. Se pensano che dopo il referendum, quelli che vinceranno metteranno mani alle riforme si sbagliano perché dovranno passare decenni prima che se ne possa riparlare. Concludo: se non capiscono tutto questo a prescindere, significa che siamo sull'orlo di un baratro. Perdonami la lunga tirata mia cara Paola, mi hai costretto tu. AhAhAhAhAh!!!! Buona serata.
 
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