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POST VERITA': INSEGUIAMO BUFALE?

Post n°1929 pubblicato il 21 Novembre 2016 da monellaccio19
 

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Dopo la verità, cosa c'è? Una verità non sottintende che possano essercene altre, alternative e/o suppletive all'unica verità espressa. Sembra un assunto, un'accezione elevata e irraggiungibile, ma oggi più che mai, siamo a dipanare una matassa che con l'andare del tempo e maneggiandola tutti grazie al potere delle rete, richiederebbe la meritata e giusta attenzione. Stiamo prendendo confidenza, senza renderci conto, con il fenomeno del "post verità": sembra un gioco di parole, un gioco di società dove uno scrive una "verità" e gli altri decidono se possa essere tale o meno e quindi, prenderla per buona. Poiché il fenomeno stia solo da un po' assumendo proporzioni rilevanti, non si tratta più di "accettare" o meno quel cazzaro del Monellaccio, che scrive post, ci mette verità, mezze verità, sciocchezze e ironia, però alla fine ci scappa una risata o un sorriso e finisce là. No, c'è la volontà politica di creare la "verità" parallela, quella che se proposta bene, senza far trapelare nulla, si affianca subdolamente alla realtà e addirittura si sostituisce ad essa. Recentemente è accaduto che sia venuto a galla un "sito" che aveva come unico scopo di attaccare il PD, il governo e Renzi. La magistratura sta indagando perché alla fine una tale Beatrice Di Maio, persona che twitta molto per mestiere e conta su un bel numero di followers, pare sia uno "strumento" nelle mani del M5S. Si capirà a tempo debito come e perché, ma resta un episodio non nuovo: addirittura ci sono algoritmi per cui, certi social, direi tutti indistintamente, evidenziano alcune frasi, battute, post di taluni blogger invece di altri. Trattasi quindi, di cyber propaganda a favore di alcuni e a scapito di altri. Insomma, il sito dove vi sono più verità esposte, meglio si posiziona su Google. Una sorta di condizionamento mediatico dove se passasse che Monellaccio è il più grande cazzaro del pianeta, il mio nome sarebbe associato a milioni di pagine su Google. Pertanto, la colpa è della rete? Dei social? Dei media? No, la colpa è solo nostra, siamo noi inconsciamente a stabilire con le nostre scelte, quanta verità deve passare dopo la "vera" verità: non dobbiamo prendere tutto per oro colato, sappiamo che dietro falsi nick si annidano persone senza scrupoli che servendosi di "like" e proseliti, costruiscono in nome e per conto di altri, verità parallele tali da dirottare preferenze, scelte importanti per pilotarle verso nuclei di potere, capaci di sovvertire i destini dei paesi. Impariamo a difenderci da tutto questo, evitiamo i "like" ad ogni costo, cerchiamo di approfondire la stabilità delle notizie, delle segnalazioni, filtriamo tutto ciò che ci capiti a tiro e avremo quanto meno una speranza: evitare la corsa al "post verità". Se passa un "dopo verità"  e  diventa merce corrente, allora non ne verremo più fuori e il più convincente tra noi, comanderà il pianeta. 

 
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woodenship
woodenship il 21/11/16 alle 21:45 via WEB
Anzitutto ben tornato vecchio mio:sono davvero felice che 'sta dannata influenza poco ha potuto sulla tua fibbra strepitosa di monellaccio d'eccezione...Il post?...La verità?...Credo che tutto origini dalla preferenza,da parte di tantissimi,dello stile giornalistico di giornalacci tipo"cronaca vera",ricordi come andase per la maggiore?Ecco,i tempi sono cambiati,però la gente preferisce formarsi un'opinione seguendo queste tracce.Del resto,il potere,le classi dirigenti,si sono sempre fatte forti di questo sentimento popolare così volubile e labile,per non dire favolistico.Una volta ci si affidava alla Vanna Marchi,ora ci si affida alla di Maio.In America ne sanno qualcosa su questo tipo di campagne elettorali giocate in modo così subdolo e sporco.Il vero guaio è che,anche dall'altra parte,non risparmiano colpi bassi,seminando terrore a piene mani..........Un abbraccione........W........
 
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