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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Avreste bisogno di seguire ancora qualche puntata di "Selfie" su Canale 5, per rendevi conto in quale cassonetto della spazzatura stiate per cacciarvi? Insomma, il tempo non aiuta nessuno a comprendere di come una certa TV, anche se non costa nulla e quindi totalmente gratis, sia dannosa come una piccola dose di veleno che si assuma giornalmente? Quindi, come tutti i veleni che passano nel nostro corpo in modestissime dosi e con l'assiduità dell'assunzione, il seguire una certa tv ci rende immortali. E voi sareste felici di vivere in eterno sbafandovi con codesto tipo di televisione? Vi lascia completamente indifferenti? Sì? Brutto segno allora. Il programma "Selfie" è l'ennesimo realizzato dalla Maria De Filippi, un ulteriore cassonetto della spazzatura creato ad hoc per fare business senza alcuna pietà per la qualità della tv che propone. Eppure dovremmo essere, dopo tanti anni, abituati alla sua "televisione" e alle sue insulse proposte. Il suo entourage ormai lo conosciamo, i suoi programmi non rivelano niente di nuovo se non la melensa pappa scaldata e ripassata. Possibile che nessuno se ne renda conto e la osanni a questo punto? "Sì, ma lei fa gli ascolti, la tv è gratis e ci sta bene così!". Vero, ma sappiate che a lungo andare assimiliamo senza volerlo, un sistema che quotidianamente entra nelle nostre case con uno spessore di bassa qualità per una tv che viene proposta e ben occultata in orari di maggior ascolto. Lei non gestisce onlus e/o opere pie, ma deve fare soldi e sappiate che li fa grazie al pubblico che segue impunemente i suoi insulsi e melensi programmi. Infine, rendiamoci conto che l'abbassare il livello qualitativo dei suoi programmi (e sono tanti) ci induca a vivere, senza una nostra precisa scelta, un condizione di disagio, con un cinismo diffuso pregno delle sue idee balzane e realizzate dalle sue fide collaboratrici: la Ventura e la Tina Cipollari, tanto per fare due nomi a caso, chi li farebbe mai lavorare in tv?
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