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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Il grave problema è passare molte ore davanti al PC, sul posto di lavoro si calcola una media di 4/5 ore al giorno, poi se pensiamo al tempo e all'uso dello smartphone, i tempi si dilatano ancor di più. E' stata accertata fra persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, una dipendenza da "porno" preoccupante: un 10% tra i maschietti e un 2% tra le donne. Sono dati in ascesa e sicuramente pericolosi per i tanti risvolti supponibili. La buona notizia è che qualcuno abbia cercato, rendendosi conto delle cattiva strada intrapresa, di chiamarsi fuori, di smettere con questa "droga" latente, e giocando sulla forza della volontà pare che abbia fatto progressi interessanti. L'arma usata è Skype e grazie alla simultaneità visiva, è nato un centro a Genova capace di coinvolgere questi volenterosi ex porno dipendenti. "Usciamo dall'oscurità" è il nome di questo primo gruppo, fanno circolo e come avviene per gli alcoolisti anonimi, si confrontano, si raccontano e cercano di smontare la loro fobia perversa. I risultatici ci sono, sostiene il fondatore del gruppo Giovanni Caliri e la speranza è quella della moltiplicazione dei gruppi: molta più gente disposta a mollare la vecchia strada facendo gruppo con altri sparsi ovunque. Una bella e volenterosa iniziativa, un modo per riabilitarsi e uscire dal tunnel della pornografia.
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