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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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I pupazzetti in peluche sono la passione di piccoli e grandi. Uno storico giocattolo che da sempre, nelle forme e nelle fattezze aggiornate al contesto attuale, fanno la felicità e soprattutto buona compagnia a grandi e piccini. Infatti lo scopo principale del classico pupazzetto a prescindere da cosa rappresenti, è proprio quello di avere tra le mani e da stringere, l'amico immaginario che è sempre con noi. Lo portiamo a letto, lo teniamo vicino quando si studia, si legge, si segue la tv e i bambini specialmente, non lo mollano per nessuna ragione. La "Histoire de bétes" una azienda francese specializzata in peluche, ha messo in commercio, commettendo una mascalzonata e uno sfregio insopportabile, una quantità rilevante di pupazzetti in peluche fatti con pelle vera di animali! Un vanto per la casa produttrice che ha sollevato proteste verbose e violente per l'uso malvagio e improprio della pelle naturale di piccoli animali selvatici. E c'è di più, i prezzi di questi peluche "originali" va dai 900 ai 1800 euro cadauno...se ne cadono due di teste sarebbe meglio: la testa del produttore e la testa del consumatore che non può dichiararsi all'oscuro del dettaglio della pelle naturale impiegata, visto il prezzo che ha pagato!
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