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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Algo che? Algoritmo? Ma di nome o di cognome? Vorremmo tanto saperlo non fosse altro che ci interesserebbe l'identità precisa di chi sbaglia. Perché un algoritmo lo si può anche mandare affan'cucolo, ma non si avrebbe alcuna soddisfazione; mentre una persona con nome, cognome e con tanto di laurea al seguito, se lo ha approntato e lo ha sbagliato clamorosamente, beh altro che un vigoroso vaffa' si beccherebbe!!! Ormai la solfa è sempre la stessa: a partire da chi ci amministra e ci governa, è un classico all'italiana quando si sbaglia: la colpa è sempre dell'altro, dell'alleato, del collaboratore, del subalterno; è uno scaricabarile interminabile che porta a non punire nessuno o meglio ancora a non identificare un responsabile. Quanto sia accaduto ai viaggiatori pendolari di Trenitalia è clamoroso, eclatante: per colpa di un algoritmo si scopre che molti pendolari, da dieci anni a questa a parte, hanno pagato i loro abbonamenti interregionali, fino al 33% in più di quanto avrebbero dovuto. Ovviamente, scoperto lo "sgamuffo" perverso, si sonno attivati tutti: i pendolari giustamente inferociti, i difensori dei diritti dei cittadini minacciano la "class action" e le ferrovie profondendo scuse a non finire. Per cosa? Per un algoritmo sbagliato? E lui non chiede scusa? No, non può, tra l'altro lui sbaglia ma è imparziale, è democratico, non colpisce nessuno a caso, colpisce tutti non escludendo nessuno, con la massima precisione. E fosse solo questo: da quando subiamo sviste ed errori madornali? In tutti i campi, in tutti i settori, è un perpetuo commettere errori, sempre senza veri colpevoli, senza che nessuno paghi: a volte si parte subito con l'accusa individuando un colpevole, lo si inquisisce, lo si arresta, lo si lascia a piede libero in attesa di processo, poi c'è il secondo grado, poi c'è l'appello e l'assoluzione perché ci siamo scordati tutti per cosa sia stato imputato. Andiamo su, dateci i nomi e i cognomi e se sono evidentemente colpevoli, passiamoli per le "armi" di un giustizia veloce, imparziale e sopratutto, giusta. L'algoritmo dei pendolari, non si è attivato da solo, qualcuno lo ha messo a punto e indi poscia, applicato. Quel professore, ingegnere, dottore che sia, lo vogliamo quanto meno prendere a pernacchie o no?
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