Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

Anonymus12dglcassetta2hesse_fOgniGiornoRingraziomonellaccio19surfinia60apungi1950Vince198bubriskaQuartoProvvisorioApollion012dglalf.cosmosvenereblu.aGiulia0dgl12
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

 

« NON C'E' SPAZIO PER LE...A QUANDO I POSTRIBOLI CO... »

IMPARARE L'ARTE E METTERLA DA PARTE

Post n°2101 pubblicato il 03 Marzo 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per arte e provocazione bronzi di riace con mutande leopardate

 

L'altro giorno ho accennato ai 50 anni di attività di Oliviero Toscani. Artista, fotografo, provocatore e innovatore che nel campo ha introdotto tra i primi, un nuovo modo di  comunicare: irritare e provocare i beneficiari del messaggio. Piaccia o non piaccia, la sua fama mondiale è tale da essere celebrato con una ennesima mostra dedicata alla sue opere più significative che si terrà in quel di Milano fino al 28/04/2017. Un conto è creare un opera personale, soggettiva, ricca di messaggi sublimali e provocatori, un altro è servirsi di opere non proprie, metterci le mani e tentare il pubblico. Di questi "artisti" ve ne sono parecchi: si "appropriano" anche di opere importanti e famose, per proporre la loro arte. Sopra vi ho postato il frutto di un raid (tra l'altro non autorizzato) su uno dei Bronzi di Riace: un velo da sposa e uno slip leopardato e l'opera personale prende corpo. L'artista di cotanta creatività e Gerald Bruneau, francese con un passato movimentato e interessante, ha lavorato anche con Andy Wharol e tante altre collaborazioni in tutto il mondo. Non entro nel merito artistico del nostro autore francese, non ho la facoltà e la capacità per giudicare, pertanto mi limiterò a considerare alcune ragioni che spingano questi artisti a servirsi di materiale non personale per colpire la platea. Ossia, cosa recepiamo per esempio, di questo travestimento del nostro Bronzo? La provocazione è la prima impressione, ci sentiamo provocati e offesi; ebbene, se se costoro non provocassero in tal guisa, se non sferrassero pugni virtuali nello stomaco come in questo caso, chi se li filerebbe?Io, voi e tanti altri, non avremmo alcun cenno di questo intervento se la vestizione fosse avvenuta su un comunissimo lampione stradale. Ergo, la provocazione è uno dei pilastri del nostro tempo tempo, non solo nell'arte ma in un qualsiasi altro campo, ovunque e comunque, se non si provoca non si è nessuno. Pertanto provocare per essere, provocare per farsi notare, produrre arte con un fine preciso e in assenza di provocazione, quest'arte non se la filerebbe nessuno. Verrebbero meno i mezzi di comunicazione, nessun servizio, nessuna segnalazione in cronaca e inoltre, se si cercassero acquirenti, non si farebbero mai avanti proprio perché non ci sia stato l'input della forte sceneggiata provocante. Il verbo è sovraesporsi, solo in tal modo ci sono speranze e sfottendo e irretendo, si crea l'alone di interesse. Infine c'è la condanna per tutti questi signori poiché per ottenere l'eccezionale visibilità costante, sono costretti a non cadere nel dimenticatoio, non possono permettersi di durare 4/5 giorni e poi cadere nell'oblio. Devono preoccuparsi di mettere su un altra provocazione e così via...ad libitum. Io non la vedo così: le mani sulle opere d'arte non le mette nessuno, un artista che voglia porsi all'attenzione produca sue opere, tutte sue e se poi voglia provocare, lo faccia senza servirsi di altro che non sia opera sua e senza manipolare l'altrui capolavori. Se sarà accettato dal pubblico, dagli estimatori e dai critici bene, altrimenti....a lavorare!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
misteropagano
misteropagano il 03/03/17 alle 16:33 via WEB
E' quel :'Vai a lavorare che non mi piace per nulla'_* Ti ho anche anticipato che ogni opera prodotta è a rischio di interpretazione ma l'artista non si priva per questo della sua funzione, e dona il senso, anche provocazione.
L'interpretazione non è solo soggettiva, perchè non è solo emozione di lettura, ma oggettiva nel capire il contesto in cui un'opera nasce e la sua visione, o perchè sembri addirittura una provocazione. Se il tuo parametro di Arte è riconoscere solo un autore nella storia come portatore di Arte, combini un grave errore, giacchè non sei la critica ma diventi cassa di risonanza dell'ignorare cos'è l'arte; in pratica non superi nemmeno la provocazione, ammesso che questo fosse nello specifico del messaggio.
Quando Fontana tagliò la tela con uno squarcio, il popolino si disse capace di farlo per primo - o Kandinski con le sue righe colorate o il cubismo di Picasso. - )E a parte il mettere su il costumino al bronzo è proprio il processo del pubblico che può essere contestualmente osservato dall'autore. Ci sono individui estremamente ignoranti capaci di dire che artiste contemporanee del calibro di Carol Rama, siano delle autrici di scarabocchi con la vena di vecchie psicopatiche, un gravissimo abbaglio che va evitato, per rispetto di ciò che non si comprende...ciao Monellaccio, buon pomeriggio_M
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963