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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Per chi frequenti concerti di musica classica o la ascolti semplicemente servendosi di supporti come dischi e cd, lui è tra i più grandi pianisti viventi: Andras Schiff, maestro e direttore d'orchestra, 63 anni di nascita ungherese ma residente in Italia come capita spesso ai grandi interpreti che trovano casa in Toscana. Andras ha alle spalle una carriera fulminante e concerti in tutto il mondo. Eccelso pianista, grande tocco sulla tastiera, esecutore impeccabile e capace con le sue esecuzioni di portare all'anima di chi ascolta, le sensazioni, le emozioni dell'autore che abbia composto il brano. Tra i tanti autori prediletti, c'è il grande Schubert e qualche sera fa, al Conservatorio "G. Verdi" di Milano, Schiff aveva un concerto con musiche del grande compositore viennese. Circa mille spettatori per applaudire il grande maestro, un pubblico selezionato per le grandi occasioni: il nostro Andras esce tra gli applausi, siede al pianoforte e mentre la sala ammutolisce osservando un religioso silenzio, il pianista ungherese si concentra per attaccare la celebre sonata per pianoforte D 845 in la minore. Appena s'odono le prime note riempire la sala del "Verdi", s'ode in contemporanea, un colpo di tosse. Beh, come molti sanno in queste circostanze, un qualsiasi rumore, sibilo e men che mai un colpo di tosse, inducono un esecutore a distrarsi perché crea fatalmente problemi alla sua concentrazione. Il maestro si blocca e agita il suo fazzoletto; contemporaneamente, un po' più in fondo alla sala, ancora un colpo di tosse infastidisce Schiff. A quel punto il maestro si alza e va via. Attimi di sgomento, la sala rumoreggia e resta spaesata, parte quindi un applauso teso a richiamare Andras in scena. Il nostro eroe torna sul palco e in un buon italiano esclama: "Ignoranti e maleducati, tanta gente viene per ascoltare musica, sono pochi quelli che disturbano. Chi non sta bene, farebbe bene a tornare a casa". Allora, come ho già detto, una condizione essenziale per un pianista serio e bravo, è che venga osservato durante un concerto, il perfetto silenzio da parte del pubblico presente. La concentrazione e la necessaria predisposizione dell'esecutore pronto a suonare, non devono essere pregiudicati da alcunché. Qualcuno, riportando la notizia ha ritenuto che l'ineducato sia stato Schiff, poco tollerante e poco incline ad essere disturbato da due colpi di tosse rumorosi ma naturali e non trattenibili. Chi quindi è colpevole, il pianista o i due tossisti? Almeno sui due colpi, non si può pensare che siano stati fatti apposta. Fatalità? Nervi tesi?
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