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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Ho letto sul blog di una carissima amica, un post molto bello sulla solitudine. Ecco, per associazione di idee e senza togliere nulla alle argomentazioni di Giovanna, mi permetto chiosare su questa notizia che ho colto al volo. L'unico essere vivente nella foto in alto, è la cara signora Catherine Bloemen una vispa ottantaseienne belga che vive a Bruxelles con oltre 20.000 peluche, piccoli ninnoli, giocattolini ecc.ecc. Una passione partita oltre 65 anni e mai sopita, una voglia di circondarsi di tantissimi amici per tutta la casa: non v'è stanza del suo appartamento che non contenga parte dei suoi peluche e dei suoi giocattoli. Oggi Katherine vive da sola, ha perso il marito e i figli, non ha più nessuno e non esce più di casa, si dedica con passione e soprattutto tanta voglia, ai suoi prediletti compagni e si prende la briga di pulirli (come accudirli) una volta alla settimana e ancora meglio, cambia di posto a tutto ciò che la circonda. Questo è un modo per non essere soli e non sentirsi tali, avere compagnia inanimata ma reale e presente. Badare a loro è uno scopo, è un modo per sentirsi realizzati e impegnati. Le restano gli amici di cui non sa esattamente il numero, ma invita tutti a portarle, mandarle i vecchi peluche destinati alla spazzatura: per lei sarebbe un piacere arricchire la collezione unica al mondo, avere nuovi amici e preoccuparsi di loro. Catherine da un senso alla sua vita, rendendola speciale e meritevole di essere vissuta. Gli amici, quegli amici, sicuramente non l'abbandoneranno mai e lei non sarà mai sola.
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