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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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« UNO SPARO NEL BUIO | DI MALE IN PEGGIO » |
Lei è Luce Caponegro in arte Selen, una famosa expornostar italiana. Desidero parlarvene per un motivo semplicissimo: fra tutti gli attori porno piuttosto famosi, per quanto ne sappia, solo un maschio e una femmina hanno avuto dopo la fine della loro attività professionale, una vita gossippara e alla luce delle cronache: Rocco Siffredi e Cicciolina. Selen (Luce) ha avuto una vita difficile, appena maggiorenne lasciò la famiglia, ne ha fatte di cotte e di crude con una vita passata all'estero come globe trotter e maturando esperienze eccessive, esagerate per la sua età. Insomma, dopo anni passati nel porno, ha abbandonato il campo nel 1999; tentò un riciclaggio in tv ma andò male, per cui prese i suoi bagagli e la fece finita con la celebrità, con la sovraesposizione, con la voglia di essere protagonista. Oggi, ha un figlio di 29 anni che la renderà presto nonna, e un ragazzo di dieci anni (la differenza d'età indica le follie del suo tempestoso passato), ha una sua attività che le consente di vivere dignitosamente e con la vicinanza dei suoi genitori, conduce una vita comune e lontana dai riflettori. Avendo scritto un libro sulla sua vita ricca di esperienze, in una intervista si è lasciata andare ad alcune confidenze sul contenuto del suo libro. Ebbene, come spesso abbia pensato: "Ma ai figli cosa raccontano queste attrici del porno...", mi sono ritrovato di fronte al racconto di un breve siparietto avvenuto con il suo ragazzo di dieci anni: "È stato lui ad affrontarla, con delicatezza e sorprendente maturità: "Mamma, hai mai commesso errori?". Tutti ne facciamo, rispose lei. "Me ne puoi dire uno?". Una volta fumavo. "Me ne puoi dire un altro?". Dopo attimi di silenzio: "Tu facevi la pornostar". Non era un'altra domanda: era un'affermazione. "Sì sono stata una pornostar, sei ferito?" gli chiese Luce: "Ci sono rimasto male poi ho pensato che da giovani si fanno errori, tu sei meravigliosa e ti voglio bene così come sei". Il ragazzo aveva saputo del passato di pornostar della mamma, dai suoi compagni di scuola i quali avendo visto (ragazzi non ancora pronti, ma...) la mamma all'opera, lo avevano punto così per celia, ma senza troppa cattiveria. Orbene e concludo, sembra il finale di una favola ma non lo è, e su questo preciso aspetto del problema, mi piacerebbe conoscere qualche vostra opinione in merito: ci sta tutta quella frase finale che con una spalmata di nutella, sgombri il campo dalle "dicerie" e riporti la famiglia (il padre non c'è) a livelli fiabeschi?
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