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LORO NON MOLLANO

Post n°2352 pubblicato il 03 Luglio 2017 da monellaccio19
 

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Un migliaio di veneziani doc, ieri hanno partecipato ad un corteo per vantare, la loro dignità di cittadini, i loro limiti imposti da una città ormai invivibile e il diritto ad avere una dimensione civile in un contesto che sembra un pentolone dove ci sia di tutto, tranne i veneziani veraci. Partiti dall'Arsenale hanno raggiunto i luoghi più frequentati dai turisti e con uno striscione in testa al corteo hanno dichiarato guerra proprio ai turisti: "Venezia è il mio futuro". Mi spiace dirlo, ma credo che questo coraggioso manipolo di veneziani, nonostante le loro buone ragioni, non caverà un ragno dal buco e dovrà optare per la dura scelta già fatta dalla maggior parte dei veneziani: mollare la città e vivere nelle immediate "periferie". Da anni questi problemi sono attuali, si parla, si discute ma non si è mai giunti a nulla di concreto, accadrà lo stesso anche oggi. I veneziani devono decidere quale deve essere la loro economia di base, la loro redditività ha una solo fonte: il turismo e l'indotto. Detto questo si può procedere a ristabilire ordine e compostezza, vivibilità e rispetto per chi ci vive. Ormai i cittadini residenti a Venezia si contano sulle dita ed è evidente come la maggior parte abbia fatto le sue scelte discutibili o meno. Tutte le abitazioni (la maggior parte) sono divenute alberghi, pensioni e una marea di Bad&Breakfast, non c'è un palazzotto, uno stabile che non sia stato adattato. Le visite mordi e fuggi che vorrebbero evitare sono proprio quelle che danno i maggior introiti e magari i peggior problemi; i locali sono tutti negozi di souvenir e cianfrusaglie diverse, ristoranti, pizzerie, pub e mangereccio in genere. Ovvio che gli affitti e le locazioni siano alte, è alto il flusso, è alto il consumo, è alto il costo della vita. Le grandi navi bianche dei croceristi non smetteranno di passare davanti a S.Marco: pagano un dazio per quel pseudo inchino e se vietassero il passaggio, le navi non farebbero più scalo nella città lagunare.  E' vero, Venezia è patrimonio dell'umanità, sotto l'egida dell' Unesco è protetta: per ora si occupano d'altro e nel tempo non credo che possa cambiare molto. I veneziani non possono lamentarsi molto anche se ne hanno ben donde: gli affari là in città, li fanno tutti, sono tutti implicati nei servizi e nelle offerte commerciali, quindi raccontiamola giusta. Se il manipolo avrà la forza di convertire tutti gli altri concittadini a rinunciare al reddito del turismo (sia quello che sia) allora decidano se stare dentro al business o meno. Due piedi nella stessa scarpa non si possono tenere. Io sono pronto a riconoscere che la situazione generale possa precipitare da un momento all'altro, ma loro i cittadini devono dire esattamente cosa vogliano fare da grandi. Provassero a chiudere la città!

 
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g1b9
g1b9 il 03/07/17 alle 16:35 via WEB
Venezia è una città unica, patrimonio dell'umanità. Se è vero che Venezia vive dal business del turismo , è anche vero che pochi di quei soldi vanno nelle tasche dei veneziani, ma in tasche straniere, come ormai quasi tutto il business prodotto in Italia. Hanno ragione quei pochi veneziani residenti a voler preservare un patrimonio,che non si potrà mai ricostruire. Si trasformi Venezia in in museo e come tale esiga un cospicuo biglietto d'ingresso, come tutti i migliori musei del mondo. Dopotutto Venezia non si può conoscere in un giorno, perchè non è soltanto San Marco e il Canal grande. Esiste il modo di trasformare il turismo mordi e fuggi in un vero viaggio a Venezia, forse non sarà per tutti, ma Venezia tornerà ad essere vivibile anche di giorno e non si distruggerà un città che tutto il mondo ci invidia.
Felice pomeriggio Carlo, un fresco abbraccio!
 
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