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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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E' servito l'appoggio e l'interessamento del Vaticano, è valso un protocollo italiano e il filo non si spezzerà...almeno come stabilito dall'equipe medica dell'ospedale inglese "Great Ormon Street Hospital" e dalla corte inglese che aveva deciso di staccare la spina al piccolo Charlie. Dopo varie opzioni per bloccare il perfido e definitivo iter stabilito dalla legge e soprattutto, dalla mesta resa dei medici inglesi, si riapre un spiraglio, si considera la vita un bene inalienabile, un dono di Dio. Il Vaticano ha compiuto doverosamente i suoi passi, ma quel che ha mosso le acque è stato il "protocollo" trasmesso a medici dell'Ormon che l'hanno studiato a fondo e hanno riconosciuto la sua bontà: c'è una flebile speranza che possa funzionare ed è abbastanza, tanto perché si abbia il dovere di provare. Charlie merita come persona umana di continuare a vivere e accedere allo spiraglio aperto. L'Ormon si è rivolto alla Corte chiedendo di soprassedere e provare il nuovo protocollo italiano dell' "Ospedale del Bambino Gesù". Ora, il piccolo affetto da una malattia rarissima, sarà ancora appeso ad un filo, ma tutti noi siamo a tifare per lui e per quel filo: che tenga, che ridia possibilità al piccolo. La vita non ci appartiene, c'è chi ce la dona e c'è chi se la riprende. Noi possiamo solo pregare per lui. Forza Charlie!
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