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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Ogni città grande, piccola o metropoli che sia, ha i suoi "abitanti" che infestano le fogne. Anzi, più i condotti fognari sono grandi, più è alta la popolazione sotterranea. A Parigi il caso delle pantegane è diventato un caso politico, si sono accese discussioni e scontri verbali per questi animali che come sappiamo sono portatori di malattie come salmonellosi, peste bubbonica e toxoplasmosi. L'assessore all'igiene della capitale parigina, calcolando una presenza di circa 4/6 milioni di ratti e presumendo un aumento di circa 1000 topi per coppia ogni due anni, ha predisposto un sforzo notevole per contenere abbondantemente il fenomeno e ha destinato una cifra piuttosto corposa per debellare, per arginare il fenomeno: piazze, parchi, strade, non c'è un quartiere che si salvi dall'invasione e data la grandezza della metropoli, 14 milioni sono una cifra che si spera basti a ridurre notevolmente il problema. Tra l'altro, la Comunità Europea vieta l'uso di veleni come l'arsenico e ripone fiducia in forme meno violente di prodotti chimici per fermare l'invasione. I topi come ben sapete, con i prodotti leggeri ci vanno a nozze: salvo qualche dolorino di pancia, per il resto sono sempre a pascere in giro per Parigi. A questo punto la questione delle pantegane si tinge di radical chic, ossia sono state raccolte 25 mila firme per contrastare l'attacco violento che si intende portare ai ratti. Ma come, c'è chi vuole tenersi gli invasori? C'è chi sia disposto a vedere topi che si aggirino affamati per Parigi? Già c'è una popolazione numerosa di senza tetto, clochard e disperati che vivono all'addiaccio e devono fare i conti con questi maledetti che contendono loro il cibo, ora ci si mettono gli acculturati e i salotti buoni per fermare questa necessaria caccia agli intrusi? La contestazione parte dai 14 milioni di euro che sono tanti e che saranno perduti poiché sarà impresa ardua e vana, ma poi, come sia costume in tutti i salotti buoni delle città, si passa alle argomentazioni da cabaret: "Si parla di genocidio ingiustificato, sono solo capri espiatori d'una convenzione sociale puramente estetica, fossero dotati d'una bella coda folta, verrebbero trattati come dei teneri scoiattoli». Inoltre, per questi benpensanti, essi servono a mantenere l'eco sistema della città, servono perché aiutano a smaltire circa nove tonnellate al giorno di immondizia. E infine, la pura e commovente anima animalista che pervade e aleggia sempre in questi salotti sublimi, pone fine alla questione: "Sono animali che per legge vanno trattati come essere umani". E qui scatta l'ovazione finale: "Saranno anche zoccole, ma trattarle come umani è d'obbligo!". Mah...tutto dipende dal vocabolo e dal suo...significato. Topi di chiavica sono ben altra cosa.
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