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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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I cani molossi, quando azzannano un polpaccio non lo mollano più. Questa è la pratica corrente nell'agone politico italiano: tutti contro tutti e come molossi affamati, pronti ad azzannarsi l'uno con l'altro. Non passa giorno che non vi sia una ragione per farlo, anche un semplice pretesto è sufficiente per creare un caso gigantesco e senza alcuna remora, portarlo all'eccesso della discussione ad ogni costo: sembra che al di sopra di tutti vi sia un fantomatico condottiero che scimmiottando il buon "Gladiatore" Russell Crowe, con tono imperativo e stentoreo, dia l'ordine: "Al mio segnale scatenate l'inferno!". La ministra Fedeli non è nuova ad uscite estemporanee che intacchino congiuntivi e lessico italiano, qualche perlina nel tempo l'ha mollata e come cani molossi, tutti si sono lanciati sul...suo polpaccio! Non depone tanto a suo favore il misero diploma, quanto la mancanza della laurea: per un ministro della Pubblica Istruzione è un dettaglio grave. Ebbene in questi giorni, la nostra ministra durante un incontro pubblico si è espressa così: "C'è il rafforzamento della formazione per i docenti che svolgono le funzioni di tutor dedicati all'alternanza. Perché offrano percorsi di assistenza sempre più migliori a studenti e studentesse". Ecco il passaggio incriminato è quel "sempre più migliori" che ha scatenato l'inferno: i branchi di cani hanno azzannato il polpaccio e non lo hanno mollato facilmente per quel "madornale" errore. Già sul "Il Foglio" Adriano Sofri, aveva spezzato una lancia a favore della Fedeli, ritenendo nel contesto della frase, non proprio un errore quello espresso. Ovviamente Sofri ha argomentato e spiegato abbondantemente le sue ragioni. Invece Stefano Bartezzaghi, noto e bravo linguista oltre che docente di semiotica, ha twittato con l'amico Mattia Feltri della Stampa perché aveva anche lui azzannato il polpaccio della signora appena diplomata. "Mattia, so che sei molto scrupoloso. La ministra ha magari molte lacune, ma quello che ha detto non è "più migliori" e non è un errore. Ha detto "sempre più" che grammaticalmente equivale ad "avremo risultati migliori sempre più". Stavolta ha ragione lei". Insomma due esperti come Sofri e Bartezzaghi hanno deposto a favore del Ministro traendola dall'impaccio di una frase messa in discussione decontestualizzandola dall'intero periodo espresso. Orbene, se la smettessimo di partire in quarta come mute di molossi affamati, forse qualcosa funzionerebbe meglio nell'agone politico: è bastato un gruppo a servirsi per primo del meschino sistema, che tutti ormai si raggruppano in mute rabbiose per attaccare i polpacci altrui. E' proprio vero, per la china intrapresa, siamo alla politica fatta...da cani!
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