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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Già, se fossero tutti professionisti zelanti e puntuali nel loro lavoro, questo paese funzionerebbe molto meglio e sicuramente sarebbe molto più attento alle condizioni dei malati. Il dottor Daniele Pezzati, non riconosce le festività, le pause e le date da destinare, lui fa parte di una equipe prestigiosa presso l'Ospedale di Pisa, il centro operativo di chirurgia epatica e di trapianto di fegato. Una eccellenza della nostra sanità, un lavoro duro, massacrante e il nostro prof, non bada al giorno, all'ora e se c'è da intervenire lui molla la famiglia e procede. La notte di San Silvestro, invece di brindare all'anno nuovo, lui con la sua squadra, procedeva ad un trapianto di fegato: precisamente il 160° intervento per chiudere in bellezza il 2018! E dopo aver passato nella sua carriera oltre settecento ore per procedere con i suoi pazienti, era in trincea per procedere con l'intervento 161°. Da ventidue anni a Pisa non si perde tempo e il lavoro non è mai mancato con oltre 2000 interventi: si viaggia per andare ovunque vi sia la disponibilità di un organo da trapiantare, ore e ore per non perdere occasioni che magari, se non colte al momento, non si presentano più. Una notte quella dell'ultimo dell'anno, trascorsa in sala operatoria mentre fuori si sparavano botti, si festeggiava, si accoglieva il nuovo anno. Loro, un caffè bevuto senza gustarselo e pronti per intervenire ancora. Quando si ama il proprio lavoro, ci si sente "missionario" e non c'è da tentennare, da pensare a moglie e figli lasciati a casa; c'è solo da pensare alla vita del prossimo, degli ammalati e di tutti coloro che hanno necessità impellenti. Cita Checco Azzalone (il mio conterraneo) il nostro dottore, piacerebbe anche a lui il posto fisso, l'orario di lavoro....elastico e manipolabile, ma sa che il suo mestiere è quello e così andrà finché la voglia, la forza e la buona salute lo sorreggeranno. Di eccellenze nel nostro paese ve ne sono tante, medici bravi, professionisti disponibili e pronti a tutto, sono presenti ovunque, tuttavia la nostra sanità pubblica ha nervi scoperti, carenze tali che quando vengono citate in cronaca, ci fanno digrignare i denti, ci inducono a capire come spesso il lavoro del medico in genere, non viene considerato come un impiego diverso dagli altri: il medico se non ci mette cuore e passione deve solo cambiare mestiere! La burocrazia poi, ci mette il suo bravo carico da undici e le situazioni precipitano maldestramente come sappiamo: quante volte siamo rimasti invischiati in rimandi, in date lontano anni e anni, da esami importanti e urgenti? Questa è la piaga, ma almeno, se ci può consolare, ci sono tanti "dott. Pezzati" pronti a donarsi anima e corpo per la nostra buona salute. E' un buon segno certo, ma non è la soluzione dei nostri problemi se l'altra parte della sanità pecca e si distingue per le sue gravi carenze.
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