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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Tra una lite e uno scazzo, tra finte e controfinte, tra sceneggiate messe su per celia, il problema si ingrossa e comincia a pesare per le misure che dovranno essere prese. Il prossimo anno scolastico in Italia (riferimento settembre 2019) si conteranno circa 70.000 alunni in meno: ciò risulta dalle iscrizioni presentate. Non stupisce molto questo dato, allarmano tanto invece, i risultati degli anni scolastici 2016/17, da quando cioè sono calate le iscrizioni facendoci perdere negli ultimi quattro anni più di 185.000 ragazzi. Orbene, è evidente che mancano all'appello bambini mai nati, piccoli scolari che mancano alle nostre scuole. Il dato, andando avanti di questo passo è destinato ad aumentare anno dopo anno e arriveremo alla desertificazione della popolazione scolastica. Le famiglie, nonostante le promesse fatte, hanno difficoltà a crescere, le mamme senza aiuti e regole ben definite, non sono invogliate a procreare: sappiamo tutti il perché e ne abbiamo parlato recentemente. Quindi? Come e cosa fare per intervenire sul problema che diventa scottante e impellente? Ho letto commenti da rabbrividire in giro: "Meglio così, siamo tanti e troppi sul pianeta, sfoltiamo e staremo meglio". Beh sembra dover fare una lotta per abbassare il numero stratosferico della popolazione mondiale. Una società che non si preoccupa di crescere, di aumentare la popolazione con metodo e scelte precise, è una società destinata a morire, a scomparire. Se andasse avanti così, con il piacere dimostrato da chi sia intervenuto auspicando il rallentamento concreto delle nascite, forse non ha capito che manderemo i bambini nelle scuola islamiche, impareranno tutte le regole per ottenere progresso, emancipazione maschile e femminile, concetti di libertà, l'accoglienza, l'inclusione, il rispetto degli altri e tutto ciò che non potrà insegnare la occidentale. Ho letto che tra cinquantanni, la metà dei bambini nel mondo saranno africani e con l'Europa che sarà il continente più vecchio del globo, saremo candidati a perdere radici e cultura se non ci diamo da fare ora, adesso! Il ministro della Pubblica Istruzione, oggi incontra i sindacati per affrontare proprio questo grave problema. Ovvio che le sigle chiederanno interventi badando più ai posti di lavoro che mancheranno fatalmente, ma nel contempo, oltre a dare certezze sul lavoro agli educatori e agli insegnanti, c'è proprio quella scelta delle dinamiche demografiche che devono essere studiate per poi impostare le leggi per le famiglie, per i figli e consentire alle donne che lavorano, tutte le garanzie per procreare senza dover rischiare il posto di lavoro. Questi sono i veri problemi attuali da affrontare senza tentennare. Parlano di cazzate, di leggi che non servono nell'immediato a fare politiche che aiutino a star meglio, a lavorare per lo sviluppo e il benessere del paese e degli italiani.
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