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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Nato due anni fa, il "Manifesto della Comunicazione non Ostile", resta purtroppo disatteso e poco conosciuto ai più. Nato dall'impegno severo di chi lo ha sottoscritto, resta il mezzo per servirsi in rete di un linguaggio corretto, rispettoso, consono e un comportamento sorretto da uno stile sobrio e responsabile. Basato su dieci punti, consente a tutti di far proprie le regole elencate e agire in rete nel pieno rispetto della comunità. Il manifesto tra l'altro, è stato declinato in sei versioni per coinvolgere campi molto importanti e bisognosi di regole uniche e universali per un reciproco confronto e un serio impegno civile. Politica, Aziende, Sport, Infanzia, Scienza e Pubblica Amministrazione. Come vedete non si deroga, tutti responsabilizzati pronti a rendere la rete un luogo agevole, ricettivo e sereno per tutti. Ecco le 10 regole: semplici, brevi e molto chiare:
1) Virtuale è reale: dico e scrivo in rete solo ciò che ho il coraggio di dire di persona.
2) Si è ciò che si comunica: le parole che scelgo raccontano la persona che sono e quindi, mi rappresentano.
3) Le parole danno forma al pensiero: mi prendo tutto il tempo necessario per esprimere al meglio quello che penso.
4) Prima di parlare bisogna ascoltare: nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
5) Le parole sono un ponte: scelgo le parole per comprendere, farmi capire, e avvicinarmi agli altri.
6) Le parole hanno conseguenza: so che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
7) Condividere è una responsabilità: condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
8) Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare: non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
9) Gli insulti non sono argomenti: non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore delle mie tesi.
10) Anche il silenzio comunica: quando la scelta migliore è tacere, mi taccio!
Tutto qui e prima che qualcuno mi rimproveri, ammetto che il decalogo non faccia parte del mio bagaglio di blogger omologato e uniformato a queste regole che riconosco siano pilastri fondamentali del vivere civile in una comunità molto popolata. Sicuramente avrò dato prove di sconvenienti mancanze e deludenti dimenticanze, ma oggi sono richiamato ad essere vigile e attento, educatamente rispettoso delle regole e pronto a relazionarmi con un ottica diversa sul mio blog. Certo, non saranno sempre maniere, parole e frasi da "manuale": sono tante le persone che circolano in rete e non tutte sono disponibili a sottoscrivere questo impegno di responsabilità. Per cui io mi accingo a farlo, ma non pretenderete che faccia Mansueto l'amanuense mite e paziente con tutti. Cercherò di rispettare le regole e di ridurre al minimo indispensabile, eventuali deroghe entro i limiti. Spero di aver reso un servizio a voi tutti, amici e no, sia questa una buona occasione per migliorarci tutti insieme...
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