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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Correva l'anno 1973 quando con alcuni amici, ci concedemmo quindici giorni da trascorrere spensieratamente a Parigi. Una sola brutta sorpresa ci rovinò il soggiorno nella grande città, un incidente di cui ancora oggi, nonostante il lungo tempo trascorso, ricordiamo come andò. Entrammo in ristorante per pranzare e poiché avevamo voglia di spaghetti, uno dei miei amici che parlava speditamente il francese, ordinò spaghetti al sugo per tutti. Fummo serviti con celerità e la sorpresa fu quella di trovarci di fronte ad un piatto con una bella bistecca ai ferri e un pugno di spaghetti al lato come contorno! Perché vi ho raccontato questa esperienza che ci segnò profondamente e ancora oggi, solo a parlarne, ci fa rabbrividire? Siamo italiani, risultiamo essere i maggiori consumatori di pasta al mondo, siamo padroni assoluti della pasta anche in cucina. Come la prepariamo, la cuociamo e la serviamo noi, nessuno al mondo! Eppure, quel giorno assaggiammo "du' spaghi" che giocavano a nascondino con la carne, una cottura da paura e tanto scotti, da berci su bicchieroni di vino per eliminare il sapore che non riuscirei nemmeno oggi a descrivervi. Della carne non ne parliamo nemmeno, un sacrificio sull'ara millenaria nel deserto. Vabbè, andò così e capita di rimanere delusi a tavola. Specie io che con la pasta ho avuto rapporti che non immaginate nemmeno: piattoni che mia madre scodellava da farmi lacrimare gli occhi, una masturbazione mentale ogni volta che mi sedevo a tavola. La sera poi, quella preparata in più, passata in padella e appena bruciacchiata, era un tripudio...maccheronico. Bei tempi, come era verde la mia valle: oggi pago un prezzo carissimo sull'altare della dea "Glicemia" e devo assolutamente contenermi. Ciò non toglie che continui a magiare la pasta, cambio molte ricette e a tavola una sola portata: 50 grammi di pasta cucinata e preparata con una verdura, oppure con un ortaggio; una scelta molto vasta e non solo mi diverto a cucinare, ma sono molto soddisfatto perché chiudo il pasto con un frutto. Ebbene, leggo che molti italiani si stiano regolando diversamente per evitare pasti normali e/o eccessi di pasta. Oggi grazie ai dettami espressi dagli chef e reclamati dalle diete ipercaloriche, a casa o fuori, seggono dinanzi a piatti come quello che vedete su. Ovvero, la stessa presentazione che ancora oggi mi ossessiona dal lontano 1973; non è possibile, ma questa è la nuova tendenza: poca pasta e presentata come contorno nello stesso piatto! A prescindere dalle diete legittime e necessarie, apprezzate che la "sacra pasta" venga servita come contorno in un piatto dove vi sia carne o pesce? Per me...è una boiata pazzesca!
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