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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Avrei voluto fosse il bagno di casa mia, ma non lo è! Bello vero? Elegante quanto basta e ineccepibile sotto il profilo squisitamente stilistico. Infatti, è il frutto del talentuoso impegno di Shigheru Ban, architetto giapponese di fama mondiale. Del resto, così concepito e così realizzato, rispetta una doppia esigenza dell'utente. Ovvero, quando una persona ha bisogno di un bagno con una certa necessaria urgenza, deve sapere se è libero e se è igienicamente pulito. Rispettando appunto queste due esigenze, il buon architetto ha provveduto a disegnare qualcosa di meraviglioso e impensabile. Uso questi aggettivi molto significativi e sorrido: in fondo sto parlando di bagni, semplici bagni pubblici! Ah...non l'avevo detto? Sì, sono i bagni pubblici che nella città di Tokio cominciano a vedersi in giro specie nei quartieri più eleganti. Stupiti? Disorientati? Certo, lo sono anch'io ma prenderne atto mi rende felice, mi fa volare con la fantasia e mi fa pensare a come interpretare il grado di civiltà di un popolo. Questo è uno dei tantissimi particolari che inducono, con altre espressioni e manifestazioni, a qualificare il livello culturale di una grande metropoli. Quindi bagni pubblici che visti da fuori, si presentano così:
vetri trasparenti e l'arredamento interno da stupire chiunque sappia apprezzare bellezza ed eleganza. Il particolare che poi rende tutto più sublime, è la trasparenza dei vetri: passando davanti si vede benissimo e questo aiuta a comprendere se sia libero o occupato. High tech e trasparenze sono la plusvalenza di questi bagni: vedere se sono occupati e notare il livello d'igiene e pulizia. Già, ma quando si è dentro, come la mettiamo? Chi si azzarda a servirsene con la visione non vietata a nessuno? Raga', vi ho detto che sono giapponesi i cessi e colui che li ha disegnati: i vetri sono intelligenti! Pertanto appena dentro, essi si opacizzano quanto basta e quindi v'è la certezza di non essere visti nel momento del...bisogno! Beh, non ho parole, sono basito dinanzi a tanta tecnologia superba e sublime. La sera poi, si illuminano come vetrine di un grande negozio di una via centrale e diffondono luce a volontà: un piacere anche per la vista. Orbene, presumo che anche la tecnica sopraffina sia stata impiegata per il mantenimento dell'ambiente e dei water: soffioni per lo scarico, aria condizionata e ricambi immediati, massima disponibilità degli spazi e tanto altro ancora. Insomma, di meglio non saprei cosa altro avrebbero potuto inventarsi 'sti giapponesi. Tuttavia, poiché l'intelligenza artificiale non batterà mai la stupidità naturale, se qualcosa andasse storto e non funzionasse a dovere, cosa accadrebbe? Domanda legittima e pleonastica che un breve sussulto ve lo procura, o no? Infine, mi permetto invitarvi a una breve riflessione: se questi bagni pubblici fossero installati in qualche città italiana, quanto durerebbero? Quanto sarebbero puliti? Ecco le domande e le certezze a proposito di cultura e di civiltà di un popolo! Meditate gente...meditate!
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