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LE VIRTU' CI RENDONO MIGLIORI...

Post n°3788 pubblicato il 11 Gennaio 2021 da monellaccio19
 

 

 

Vi siete mai, indipendentemente dalla vostra professione di fede,  confrontati con i sette vizi capitali? Ponendosi in un'ottica e in una prospettiva diversa, un prof. di cui non rammento il nome, ha approcciato l'argomento indicato con attenzione e opportuna riflessione. Il percorso scientifico  della nostra morale, rapportato alla nostra natura umana, permette una visione alternativa e una  chiave di lettura curiosa. Per la nostra morale, definire il "giusto" e lo "sbagliato", ci allontana dall'esaminare tutti gli aspetti del problema: analizzare scientificamente consentirebbe,  invece,  di rilevare aspetti positivi e  poco considerati. In sintesi:

1) Lussuria: sollecita il cervello, migliora il pregio dell'analisi e ravviva la nostra creatività.

2) Gola: mangiare più dolci, rende più generosi e disponibili verso il prossimo. I meno inclini alla "gola", sono sempre in difficoltà per risolvere i loro problemi e nei rapporti interpersonali. 

3) Invidia: se si invidia qualcuno sarà motivo di confronto con chi è migliore di noi: positivo quindi riferirsi a qualcuno che possiamo emulare.

4) Accidia: la pigrizia e la limitazione delle nostre attenzioni sui problemi, favoriscono  i rapporti con il prossimo e permettono di essere meno egoisti e più aperti verso chi ha bisogno.

5) Avidità: possedere, affannarsi  per avere,  significa essere felici: la ricchezza non è in assoluto un peccato. Senza eccessi, si può evitare di compromettere i nostri rapporti con gli altri e con il nostro stato di salute.  

6) Ira: rabbia e ira, configurandosi in indignazione, attivano le nostre facoltà: difronte ad ingiustizie e ostacoli, siamo spinti a lottare per raggiungere scopi e traguardi ambiti anche nel sociale.

7) Superbia: vantarsi orgogliosamente dei propri meriti e dei propri successi, dimostrando gli sforzi e  il  duro lavoro affrontato, resta, nonostante tutto, un punto di merito. Al contrario, se ci si vanta e si attribuisce il merito alle proprie  ipotetiche qualità personali o al proprio talento, allora si passa per spocchiosi, tracotanti e saccenti. 

Insomma, c'è materia per riflettere su questi "vizi capitali" in sintonia con la nostra natura: dobbiamo solo dominarli senza farci travolgere e permettere che ci aiutino a migliorare le nostre caratteristiche. Per chi ha sempre ritenuto nel tempo  che peccare  fosse solo abbandonarsi alle tentazioni,  oggi, le nostre debolezze si pongono sotto una luce diversa, un nuovo profilo scientifico e con una  invitante chiave di lettura, sotto l'aspetto etico e morale.  Concludendo: Peccare è bello?

 


 
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 11/01/21 alle 09:59 via WEB
Classificare gli atti umani in "virtuosi" o "viziosi" presuppone una visione unitaria della vita e un significato delle azioni umane che consenta di valutarle, due elementi decisivi che non sono per nulla ovvi. Si potrebbe dire dei vizi capitali quello che il regista polacco Kiesloswski aveva detto dei comandamenti, quando gli fu chiesto di spiegare la scelta di dedicare ad essi una celebre serie di film: «Essi riassumono l'intera nostra esistenza, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere: tutti li disattendiamo eppure tutti ci riconosciamo in essi». È questa dialettica di trasgressione e ideale, di ideale che riconosce le trasgressioni ed insieme mostra una possibilità di vita più alta e bella a caratterizzare la perenne attualità della riflessione sui vizi e a mettere in guardia da una suggestione mortale: eliminare gli ideali dalla vita, rassegnandosi ad accogliere passivamente ciò che capita, con indifferenza. Quando si parla di vizi, di peccati ed abitudini peccaminose, si sente spesso dire che è inutile soffermarsi a parlarne e a riconoscerli come tali, perché vi si cade comunque, oppure che, tutto sommato, questi vizi non sembrano poi così negativi: tanto vale quindi disfarsi di un'inutile ossessione prendendo la vita come viene. Il Prof. Galimberti, scrive:i vizi capitali non sono arbitrarie, irrazionali restrizioni del comportamento umano imposti da una remota divinità indifferente ai bisogni dell'uomo. Al contrario, molti peccati e vizi, i vizi capitali in particolare, riguardano il cuore di ciò che siamo, di ciò che potremmo diventare, e più importante ancora, di ciò che vorremmo essere. La vita umana è un inseparabile incrocio di fatti e valori. Finché la psicologia secolare continuerà ad evitare di confrontarsi con il peso che i valori giocano nella vita di tutti i giorni non potrà sollevarci dalle nostre ansie. Ciao, Carlè...buon inizio settimana ed evita di " imbarcarti " nel vizio dell'ira quando senti nominare i nostri attuali politici!!! Ciao....
 
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