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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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La Disney sta rinforzando e riprogrammando i suoi canali tv e sta provvedendo anche ad accarezzare i costi. Ora "Disney+" si propone con un'offerta più completa e soddisfacente. Serie tv, film, cartoni e tanto altro ancora per i telespettatori che vogliono godere scelte più ampie nel mondo dello streaming e dei canali extra tv tradizionale. Tra le tante riproposte interessanti, vi sarà una scelta ghiotta e vecchia di una quarantina di anni: "I Muppet Show" una serie nata nel 1976 e finita nel 1981. In Italia ebbero un successo molto significativo, nuovo per i personaggi proposti e graditissimi anche agli adulti. Ne parlo con piacere e con deliziosi ricordi, poiché in quegli anni, quando io e i tre amici storici di cui spesso vi ho scritto, facevamo sortite improvvise per passeggiate e giri in macchina fuori porta, viaggiavamo con un'auto sportiva che Vitozzo comprò perché ne era innamorato. Era una vettura di cui non so riferirvi la marca: una decapottabile usata, dove in quattro si stava comodi e specie con il bel tempo, era un piacere muoversi con l'auto...arieggiata. Quando ci vedevamo nei w.e. eravamo soliti vestire casual e con abiti vistosi, accessori impossibili e occhiali per "nasconderci". Non ci fu accordo, fummo spontanei e ci ritrovammo a essere: "I Muppet". Vitozzo fu categorico e ci accollò i pittoreschi nomi di Stattler, Waldorf, Gonzo e Fozzie. Una cazzata che ancora oggi la ricordo: Vitozzo indossava cappello, camicia, jeans, stivaletti da cow-boy e occhiali scurissimi. Noi invece, occhiali scuri, magliette colorate impossibili, jeans da paura e con sigarette pendenti dalle labbra, sembravano burini improponibili. Vabbè, vecchi tempi che non tornano più, ma l'occasione per polemizzare, è data proprio dalla riproposta dei Muppet. Diciotto episodi di 40 anni fa, sono preceduti da un avvertimento della Disney: "Questo programma include rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e sono sbagliati adesso". Il problema lo conoscete già, ve ne ho parlato ieri e con questo avvenimento della Disney, torno a sottolineare come sia una necessità internazionale eliminare da tutto lo scibile possibile, fatti, riferimenti e parole che possano far solo trapelare notazioni di sapore razzista. Disney, aveva già provveduto a fare la stessa pulizia o avvisare il pubblico con avvisi molto chiari e come quello che abbia riportato più. Non dimentichiamo che film come "Via col vento", "Aristogatti", "Peter Pan", "Dumbo" e tutto ciò che presenti un richiamo anche indiretto al razzismo, viene messo in discussione e destinato alla cancellazione, alla manipolazione e/o all'avviso del contenuto. Tutto ciò per spazzare via ogni accenno, ogni ibrido sospetto, ogni influenza, di natura razziale. "Politicamente corretto", questo è il comandamento nuovo, ma è anche mettere mano al passato culturale e artistico di opere che hanno fatto la storia recente del novecento. Intanto, istigati da una certa politica attuale, ci teniamo chi faccia informazione, politica e propaganda senza alcun riserbo e senza alcun rispetto per niente. Vi rimetto il problema e giudicate voi. Io comunque e a prescindere, non sono razzista!
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