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RIMPATRIATA? MA CON CHI?

Post n°4039 pubblicato il 16 Settembre 2021 da monellaccio19
 

 

 

 

A proposito di scuola, sono curioso di conoscere se vi capita spesso o magari saltuariamente, di ritrovarvi puntualmente con i vecchi compagni di studi.  Sono più di cinquant'anni che per le superiori in particolare, si ripete puntualmente un rituale consolidato e perpetrato nel tempo dai miei amici della sezione "C" che si ritrovano a cena una volta l'anno per stare insieme e ricordare i vecchi tempi. La mia sezione invece, sempre nello stesso istituto, era la "D" e devo dire che tutti o quasi quelli della "C" erano miei carissimi amici. Ebbene, dopo qualche anno che questi dell'altra sezione si incontravano puntualmente e tra loro c'è anche il mio amico Sugo che menziono spesso, ci fu il momento che qualcuno a tavola disse: "Oh, ma perché Carle' non viene coinvolto e non partecipa, alle nostre cene? Noi ci divertiamo ma se lui fosse con noi, immaginate come andrebbero le cose?". Beh, non aveva tutti i torti colui che parlò e naturalmente, vi fu un coro di sì perché l'anno successivo io facessi parte della comitiva. Sugo, appena capitò l'occasione, mi avvertì e mi disse quello che era accaduto. Mi sollecitò a pensarci su, e decidere per un sì al momento opportuno. Figuriamoci se io mi facevo pregare per essere della partita, ma onestamente e con schiettezza dissi a Sugo: "Scusami e scusati da parte mia, ma declino l'invito e pregali di non insistere!". Sugo rimase basito per un attimo e riprese: "Perché Carle'?". "Perché da quando avete iniziato con questa usanza che è bellissima e credimi vorrei essere con voi sempre, sono morte quattro persone della comitiva: cari amici che per una ragione o l'altra sono deceduti nel frattempo. A queste condizioni, giusto per contare i morti e commemorarli per la loro tragica mancanza, non mi va proprio". E finito di parlare, partì un gesto spontaneo: portai la mano verso il basso e mi grattai gli ammennicoli. Sugo capì al volo e istintivamente fece lo stesso:  "Porca puttena, ma stai dicendo che...", e io: "...sto dicendo seriamente, o voi portate sfiga alla tavolata oppure...non lo so!". Perdere quattro amici così all'improvviso tra una cena e l'altra, non lo ho accettato e ancor di più, tanto per concludere il racconto, da qualche anno a questa parte, i compagni di classe della sezione "D", hanno preso l'abitudine di incontrarsi anche loro a cena una volta all'anno, per la solita rimpatriata.  In questo gruppo il più vicino a me, è un mio cognato il quale, sin dal primo appuntamento mi chiese di partecipare e io, declinando anche il suo invito, ebbi a spiegare ciò che era accaduto ai compagni della "C". Conclusione: non partecipo a nessuno dei due fatidici e ripetuti incontri; della mia sezione v'è solo un deceduto (per ora), e dalla parte della "C" sono arrivati a sei deceduti. Vabbè, adesso raccontatemi se partecipate a questi incontri e ditemi se li gradite. Io ho spiegato le ragioni e scusatemi per gli zebedei citati, ma raga'...sette persone più o meno della mia età sono tanti e non sono venuti meno tutti insieme ma...uno alla volta nel tempo. Che faccio mi rigratto?

 
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un_uomonormale0
un_uomonormale0 il 16/09/21 alle 18:02 via WEB
Non ho mai amato queste rimpatriate. Non so, li trovo banali. Ma un'esperienza di amicizia intensa con un mio amico con cui per tanti anni ho condiviso perfino i pensieri gioiosi e quelli dolorosi, questo si. Credimi, il dolore per la sua perdita mi ha graffiato a fondo l'anima. Nessuna responsabilità da parte del Covid, ma quel terribile male che si usa definirlo "del secolo ", l'ha strappato alla vita. Ha lottato contro questo male, non aveva più fiato, senza più vita fino all'ultimo istante con gli amici medici e io fra questi. Dicevo a me stesso rivolgendomi al Nostro Dio, che il mio più caro amico lasciava questo mondo ma non per la Sua volontà, e ancor meno per la Sua Santa volontà!" Sapevo molto bene che il Signore non poteva farci nulla, nulla di quanto ferocemente io sperassi mentre la sua famiglia per il canaglia Covid era costretta fuori in compagnia del dolore. Ecco, caro Carlo, una terribile esperienza quella mia che mai avrei immaginato di vivere. Scusami, so che sono andato al di là del recinto dentro cui hai sistemato i tuoi amici di un tempo. Buona serata
 
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