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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Con l'affondamento della nave "Concordia" by Costa, tra morti e feriti, le assicurazioni provvidero a risarcire danni su danni, prodotti a persone e cose. Una ridda di liquidazioni legittime e ovvie, per coloro che vissero la tragedia immane. Sembrava tutto finito, non se ne parlava più, ma oggi v'è notizia di una sentenza che sotto il profilo della giurisprudenza, potrebbe aprire nuovi iter processuali. Un passeggero tra coloro che si salvò, ha fatto causa per essere risarcito: l'ufficio legale della Codacons ha provveduto alla sua difesa e a chiusura del procedimento, Ernesto Carusotti con sentenza della prima sezione del Tribunale Civile di Genova, ha ricevuto la somma di 92.700 euro per aver subito "stress post naufragio". Una sentenza che la Codacons ha sostenuto per danno patrimoniale e non patrimoniale, a causa del trauma post traumatico. 77 mila euro per la sua personale richiesta e 15.692 per spese legali. Una vittoria molto importante e decisiva per la Codacons che ha sempre sostenuto la grave responsabilità della Costa Crociere per l'incidente e sottolineando quanto siano state incongrue le liquidazioni effettuate per tutti i superstiti. A questo punto entra in gioco la giurisprudenza e si potrà dar adito a nuove richieste di danaro per risarcire un danno che si potrà dimostrare con certificati medici ma...senza segni evidenti attuali, rilevabili su coloro che ne facessero legittima richiesta. E vai con i processi civili, quelli che nel nostro paese, si sa quando iniziano ma no quando finiscono!
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