|
Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Area personale
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« VENTI DI GUERRA O REFOLI... | L'ORSO RUSSO HA FRETTA » |
La ventisettenne Federica Granai, aveva perso il lavoro e subito dopo, si attivò per cercarsi un'altra occupazione. La donna, finalmente e dopo i primi contatti con una Azienda Toscana di telecomunicazioni e servizi informatici, superò cinque prove attitudinali e nel colloquio finale, quello decisivo, ebbe conferma del posto: la sua preparazione e il suo impegno, alla fine pagarono rendendola felice e serena. Purtroppo, al momento di sottoscrivere il contratto tanto sospirato, la Federica scoprì di essere incinta. Beh, aveva due possibilità: tacere e procedere con l'assunzione, oppure riferire del suo stato interessante e comportarsi quindi lealmente con il titolare della azienda. Troppo precisa e sincera per non comunicare la verità e appena saputo del suo stato, il titolare sorridendo le disse: "Dov'è il problema? La assumo!". Quindi la Granai iniziò a lavorare, dimostrò da subito le sue doti e quando giunse il momento, andò in maternità. Nacque un bel maschietto e proprio in questi giorni, la Federica ha ripreso a lavorare e promette molto bene. Una bella storia vero? Ma la domanda che vorrei porre è un'altra: "Perché mai questa dovrebbe essere una storia bella e piuttosto rara, quando invece, dovrebbe essere la...normalità?". Perché in questo paese le donne dovrebbero pensare alla maternità preoccupandosi della perdita del lavoro? Quanti imprenditori o proprietari di aziende non pongono problemi alla gravidanza delle loro dipendenti? Parliamo tanto del problema sociale delle nascite, pensiamo alla alienazione impellente delle donne dinanzi a una scelta importantissima: lavorare o famiglia e figli? Questo è il grande cruccio del paese, donne con la necessità di lavorare senza dover rinunciare a mettere su famiglia e figli. Il caso raccontato dimostra che vi sono persone disinibite e pronte a non avere pregiudizi su questo tema. Facciano così tutti gli imprenditori, darebbero una mano alle donne e alle nascite. In un paese civile, questo accade generalmente.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
|