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A' MENTA'...NUN T'ALLARGA'

Post n°4318 pubblicato il 13 Luglio 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

Mentana, voleva fare l'avvocato del diavolo, ma ha impattato un muro granitico e resistente. Sappiamo da tempo come il divario tra il compenso di un Ceo, un manager, un amministratore di una grande azienda, e quello di un operaio impegnato nella stessa azienda, spesso sia circa 750 volte più grasso e corposo del salario del lavoratore. Non occorre il mago Otelma o una palla di cristallo per conoscere realtà di questo genere. Addirittura, osservando le cifre, un comune operaio prende un salario minimo che al netto, non raggiunge il reddito di cittadinanza: per questo motivo spesso, rifiutano le offerte di lavoro oppure accettano lavoro in nero, ovvero va bene tutto, ma non si può rinunciare al reddito/regalo dello stato. Tornando a Mentana, sostiene che sia giusto il divario, sia opportuno mantenere questo eccessivo dislivello reddituale, per la semplice ragione che un operaio è protetto e non può perdere il suo posto di lavoro, mentre un manager può essere cacciato in qualsiasi momento. Beh, detta così, era facile scatenare la rabbia del web: tutta teoria che all'atto pratico non trova punti solidi su cui aggrapparsi. Perché dovrebbe perdere il posto di lavoro quel manager che compie perfettamente il suo dovere, è in grado di gestire l'azienda e merita di conservare il posto? Mentre se perde il lavoro e viene cacciato, è per i suoi vistosi errori e la imperfetta conduzione, non perde il becco di un quattrino, ossia, ha lavorato male, ha sbagliato e incassa il suo malloppo. Allora, è giusto che venga premiato il suo superiore e importante impegno, è necessario che il suo mandato sia gratificato da un contratto piuttosto elevato, ma credo che 750 volte superiore a quello dell'operaio, sia una torta in faccia (comicità gratuita) al povero cristo che sgobba in azienda. Evitiamo quindi di esaltare gli animi, stiamo sereni e consentiamo (come pare si stia già facendo) agli operai di guadagnare qualcosa in più e i manager contengano le loro richieste compatibilmente con i loro impegni professionali e direzionali. Si può fare e lo si faccia, per il rispetto di tutti i lavoratori che necessitano di conservare comunque la loro pronunciata dignità. 

 
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g1b9
g1b9 il 13/07/22 alle 13:57 via WEB
Mi pare giusto che maggiore sia la responsabilità in un'azienda e maggiore debba essere la retribuzione per chi se ne assume l'onere .Tuttavia mi pare che questo divario sia eccessivo, chiunque lavori bene , con serietà e onestà, qualunque sia la sua mansione ha il diritto di essere retribuito dignitosamente, poter aver una casa, cibo e quant'altro serve per una vita normale, senza eccessi, nè privazioni. Dopotutto, vista la mancanza di mano d'opera nei lavori meno gratificanti, questo mi pare significare l'importanza di ogni addetto per il buon funzionamento dell'azienda. Se è vero che le aziende debbano fare profitti, pagare le tasse, è anche vero che da parte dello Stato dovrebbe esserci una giusta regolamentazione del lavoro, che mantenesse quello stato di equità, che la nostra costituzione stabilisce come diritto di ogni cittadino Italiano. Ma poichè in questo paese ognuno bada al suo orticello, capisco Mentana, che difende il suo stipendio, come tutto quanto accade in questa povera Italia. Buon pomeriggio caro Carlo:)
 
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