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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Mentre in Europa alcune nazioni già tendono ad eliminare la scrittura manuale nelle scuole primarie, da noi si discute sulla necessità o meno di passare direttamente al PC, eliminando il corsivo manuale. Noi che abbiamo avuto dinanzi i quaderni da riempire con asticciole, trattini e altri segni propedeutici, siamo a chiederci se sia veramente il caso di superare questo atavico modo, mostrando una calligrafia perfetta e obbligatoria nelle primarie d'un tempo. Il prof. Sabatini si sofferma sull'argomento e dall'alto della sua esperienza spera che non si depenni (è proprio il caso di usare questo verbo) la scrittura manuale e che la si affianchi al PC che serve comunque. "La scrittura a mano non deve essere sempre calligrafica e divenire un esercizio di estetizzazione della stessa, può essere anche normale quella a mano, la ricercatezza è un’altra questione...", sostiene il Professore: "Educare la mano a rendere la scrittura canonica e intelleggibile è importante, poi esercitarsi nelle forme storiche, è un gesto di educazione a compattare e rappresentare oggetti e disegno". C'è un rapporto diretto e istantaneo nello scrivere manualmente, scrivendo in corsivo si mettono nero su bianco, le idee e i pensieri, è una simbiosi perfetta e ineludibile. Abbandonare la scrittura manuale induce a disconoscere i processi cognitivi, le capacità mnemoniche, la capacità di lettura e il pensiero critico. Nessuna caccia alle streghe, nessuna arbitraria scelta verso e contro la tecnologia attuale, ma la scrittura manuale resta una esperienza utile per fissare le nostre idee direttamente su un foglio, senza passare (magari dopo e non prima) ad un orpello digitale.
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