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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Sono pagine di vita molto rare, quelle che capitano sporadicamente e che ci fa piacere leggere. Una neo mamma, torna a lavorare dopo tre anni di inattività e notando che rischia di tardare per giungere in ufficio, parcheggia la sua auto in modo poco esemplare, creando magari qualche problema a chi dovrà poi ritirare la propria vettura. Allora ecco l'idea: decide di lasciare sul cruscotto un biglietto di scuse: "X favore, siate clementi, sono al terzo giorno di lavoro dopo tre anni. Scusate. Neo mamma disperata!". Beh, la buona volontà c'era, non voleva importunare nessuno con il suo parcheggio azzardato, allora è scattata la premurosa comunicazione per scusarsi a priori. Dov'è la notizia? Quando è tornata alla macchina, sul vetro sotto un tergicristallo, ha trovato un fiore: un narciso! E' accaduto a Como e la donna che veniva da un periodo depressivo a causa della maternità e del lavoro perso, è stata colpita nell'anima: si aspettava una multa, un biglietto offensivo e invece ha notato un modesto fiore che esprimeva la gentilezza di chi magari era stato "punito/a" dal suo audace parcheggiare l'auto. Finalmente un sorriso sul volto della neo mamma e la voglia di ringraziare veramente chi abbia dimostrato tanta cortesia e rispetto nei suoi confronti. Ultima piacevole combinazione: il narciso era il fiore preferito dal povero papà della signora, purtroppo deceduto. Caso? Destino? Fato? Chiamatelo come volete, ma vorrei leggerne tante di storie come questa.
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