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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« CLINT! E ORA CHI PROVVEDERA'? | SONO SOLO SUPPOSIZIONI...FORSE! » |
Se posso essere sincero, ne ho piene le tasche della nuova (sic) diatriba in corso tra meteorologi professionisti, improvvisati e/o apprendisti. Come per il covid, la guerra è aperta tra i negazionisti ad oltranza e gli assertori convinti dei mutamenti climatici. Luglio 2023 è stato già definito (mancano ancora alcuni giorni alla fine del mese) con le sue prime tre settimane infuocate, il mese più caldo e disastroso di sempre. E' vero, molti meteorologi hanno richiamato coloro che sono soliti esagerare e alzano i gradi ad minchiam, a mantenersi nei limiti indicati: spaventare la gente non è il modo più consono per fornire previsioni, tuttavia dobbiamo tutti riconoscere che quanto accaduto in queste ultime settimane, i fatti catastrofici accaduti nel nostro paese, non sono poi così casuali e sporadici. La dialettica porta ancora a stabilire chi abbia torto o ragione, ma presumo che ognuno di noi nel registrare e prendere atto di tutti gli avvenimenti, ha da essere preocupato. Pertanto, cerchiamo di finirla con le menate ad hoc e ammettiamo, come del resto hanno fatto Istituti mondiali di meteorologia, che la situazione è preoccupante: il riscaldamento totale è già motivo di divario sociale, molti esperti ne parlano da anni, Greta è stata sfanculata e critcata per i suoi squilli di tromba emessi per avvertire che non c'è più tempo da perdere e purtroppo, non tutti le hanno creduto e pensano chissà cosa ci sia sotto. Concludo con una frase detta da Caroselli, meteorologo della RAI ora in pensione: "Se anche la smettessimo subito con tutte le emissioni di Co2 e di sostanze inquinanti, il riscaldamento globale rimarrebbe con noi per decine, forse centinaia di anni. Si capisce, no, in che mare di guai siamo?". Beh, non c'è da aggiungere altro, ho provato sulla mia pelle quello che si sia verificato quaggiù nel Salento: in quarant'anni non ho mai sopportato un caldo infernale e afoso come quest'anno. Poi se aggiungiamo il "carico da undici" per quanto accaduto al nord tra Romagna, Veneto e Lombardia e qualcuno parla di comuni coincidenze, allora venga a farsi un tressette da noi qua, così capirà meglio cosa sono...i carichi!!!
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