CARICO A CHIACCHIERE

Citando i nomi dei tanti politici che da settanta anni e oltre, si sono posti in evidenza nel panorama italiano, notiamo tanti che sono partiti con il piede giusto ma poi, col tempo, si sono smaliziati oltre ogni limite: basta che inizi uno e gli altri (non tutti meno male) si esaltano pensando più ai loro affari che a quelli degli italiani. Una tarantella portata avanti infoltendosi sempre più e coinvolgendo tutti i partiti (più o meno). Orbene, raccontare il passato e rapportandolo a oggi, serve solo a manifestare una presa d'atto irreversibile: più passava il tempo e più si smaliziavano per trovare nuovi modi per fottere il paese e coprirsi gli uni con gli altri per uscirne sempre in modo pulito e a distanza di anni. Silvio, con la sua classe e la sua potenza mediatica ed economica, non poteva certo confondersi con questi "operai" della politica, quindi è sceso in campo al momento opportuno (quando sapeva chi poteva coprirgli le spalle) e con classe e stile ha fatto la sua parte per trent'anni circa e ben conscio delle sua botte di ferro. Quini se permetti, lui come tutti gli altri e io personalmente non voterò più. Questa gramigna che arricchisce la nostra politica, non la estirperà nessuno: si farebbe prima a rivoltare un milione di calzini che no a rendere onesta e leale la politica italiana. Non è più credibile nessuno e i giornali fanno il loro lavoro: ciò che sostengo non si basa sui giornali, ma su quanto io abbia visto in sessantacinque anni, dentro e fuori alla politica. Un giorno ti farò il nome del mio "maestro" che mi ha tenuto a battesimo nel partito in cui abbia militato a 13/14 anni. Buona sera Vince.